
Maratona degli avvocati: "Suicidi, non c’è più tempo"
Al grido di "Non c’è più tempo…" si è svolta martedì pomeriggio, 2 luglio, sul Globo, la maratona oratoria promossa dall’Unione Italiana delle Camere Penali su tutto il territorio nazionale e partita già dal 29 maggio scorso, per fermare la tragedia dei suicidi in carcere "che stanno avanzando lentamente e silenziosamente". Dall’inizio dell’anno sono già trentacinque le persone detenute che si sono tolte la vita nelle carceri italiane. L’Unione si sta muovendo con determinazione per fermare "questa agonia fatta di silenzi". Gli avvocati che fanno parte della Camera Penale e del Foro di Pistoia, hanno aderito numerosi a questo momento, e dalla postazione allestita in piazza Gavinana hanno affrontato questa gravissima situazione, che conta tragedie più che quotidiane, attraverso interventi mirati e letture. Lo scopo era quello di sensibilizzare la comunità: "Perché se la dignità di un Paese è espressione anche delle sue carceri, oggi l’immagine che propaga è quella di una grande inciviltà". Dopo una breve introduzione a cura del presidente della Camera Penale di Pistoia, Andrea Ferrini, davanti al microfono si sono alternati la presidente dell’Ordine degli Avvocati di Pistoia, l’avvocato Cecilia Turco, e quindi, ogni cinque minuti, gli avvocati: Cristina Selmi, Andrea Niccolai, Giuseppe Castelli, Paola Innocenti, Daria Bresciani, Andrea Mitresi, Francesca Bonfiglioli, Matteo Cabigiosu, Anna Napoli, Francesca Ariodante, Lucia Biagini, Lorenzo Pratesi, Giovanni Sarteschi.
E ancora gli avvocati: Antonio Celli, Giovanna Montalto, Sabrina Pavone, Sabrina Simone, Tiziano Cipollini, Mario Gallo, Lorenzo Cerri, Cristina Gradi, Sara Battistini, Maurizio Bozzaotre, Tommaso Sannini, Azzurra Tatti, Sabrina Borghi, Umberto De Laugier, Sandra Bendinelli, Alessandro Nocetti.
La maratona oratoria che si è svolta a Pistoia ha visto un’adesione molto alta dell’Avvocatura, anche superiore a città più popolose della nostra.
La maratona, che ha avuto il sostegno dell’Osservatorio Carcere, non si ferma, e proseguirà. E se anche qualcuno ritenesse questa azione una goccia nel mare, ricordi che questo è di infinite gocce che è formato, e che l’Avvocatura non rinuncerà a lottare, nei luoghi pubblici, raccontando alla società civile "la condizione inumana dei detenuti", e di tutti gli operatori.
l.a.