Il cuore del piccolo leone si è fermato, Manuel ha perso la sua battaglia

Si è spento nella sua casa di Candeglia il piccolo Manuel Cianferoni, 5 anni compiuti a giugno, il bimbo che da quando ne aveva soltanto 2, lottava contro un tumore al cervello

Manuel al PalaCarrara (foto Marta Colombo)

Manuel al PalaCarrara (foto Marta Colombo)

Pistoia, 18 settembre 2015 - Si è spento nella sua casa di Candeglia, il piccolo Manuel Cianferoni, 5 anni compiuti a giugno, il bimbo che da quando ne aveva soltanto 2, lottava contro un terribile tumore al cervello. Il piccolo “leone” che ha commosso con la sua storia l’intera comunità, non ce l’ha fatta.

Il cuore di Manuel si è fermato oggi pomeriggio tra le braccia di mamma Alessia e babbo Andrea. Una notizia straziante per tutti quelli che lo conoscevano o lo avevano solo incontrato al palazzetto dello sport mentre assisteva, quasi rapito, alle partite di basket. E proprio della Giorgio Tesi era diventato la piccola mascotte.

Innumerevoli le iniziative portate avanti dalla squadra della città e dai suoi tifosi per sostenere il piccolo durante la sua lunga battaglia contro il male. In prima linea da sempre, Federico Flori insieme alla zia Valentina Melani, che per lui hanno creato eventi, iniziative di svago e magliette solidali. In questo modo, da una parte si incitava il piccolo a lottare, e dall’altra si raccoglievano fondi da destinare alla ricerca. Memorabile il ricordo della sua stanza di degenza al Meyer inondata dei disegni realizzati dai bambini delle scuole di Pistoia. In quei giorni Manuel stava affrontando i momenti più terribili della sua malattia e la città volle far sentire la sua vicinanza alla famiglia.

Ricordi speciali che solo i bambini sanno regalare. E proprio in quei giorni si riaccese sulla salute del piccolo una fiammella di speranza: Manuel era uscito dal coma, aveva superato la fase più critica, forse la strada era in discesa. Fu un lungo applauso quello che a primavera lo accolse al palazzetto dello sport. Centinaia le persone che lo hanno salutato per il suo grande ritorno, parenti e amici chiedevano soltanto un miracolo per quel bambino che, in pochi anni di vita, aveva conosciuto le peggiori sofferenze.

E invece, poco dopo, di nuovo la crudele realtà, la malattia che nonostante le cure, avanzava inesorabilmente e non lasciava scampo. E oggi gli occhi pieni di vita di Manuel si sono chiusi, stanchi di questo tortuoso cammino. I funerali saranno celebrati lunedì mattina, alle 10, nella chiesa di Candeglia. La famiglia chiede, al posto dei fiori, donazioni ai reparti di neuroncologia e rianimazione dell’ospedale Meyer e alla Onlus Milano25, sostenuta da zia Caterina, una delle animatrici dell’ospedale pediatrico fiorentino che ha seguito Manuel passo dopo passo.

Michela Monti