PIERA SALVI
Cronaca

Mangoni alla Biennale di Londra: "Un’opera sulla rinascita dell’uomo"

Il giovane pittore aglianese è stato selezionato insieme a 350 artisti provenienti da tutto il mondo

L’artista aglianese Vanni Mangoni sarà alla "London Art Biennale", dal 16 al 20 luglio, nella storica sede del Chelsea Old Town Hall, con la curatela della Gagliardi Gallery di Londra. Mangoni è fra i 350 artisti, da tutto il mondo, selezionati per una delle più rilevanti esposizioni internazionali d’arte contemporanea europee e nel Regno Unito. Partecipa con l’opera "Untitled #1", un dipinto a olio che esplora la rinascita della mascolinità. Una figura maschile emerge dal guscio di un uovo, simbolo universale di gestazione e rinascita. "Non si tratta di una nascita fisica – spiega l’artista –, ma di una trasformazione interiore: un processo di maturazione che riguarda la coscienza, l’intelletto e il comportamento. L’uomo che vediamo non è solo un corpo che si forma, ma una coscienza che si risveglia".

Nudo e vulnerabile, l’uomo all’interno dell’uovo non incarna più una figura dominante, ma un essere in divenire, pronto a rinascere con una nuova consapevolezza. La sua mano, rappresentata con grazia e pulizia, diventa simbolo di un contatto sensibile, rispettoso, intenzionale. Lo spettatore è quindi invitato a interrogarsi su cosa significhi oggi essere uomo. Quali aspetti della mascolinità siamo pronti a lasciare andare? Quali possiamo riscoprire in chiave più autentica, empatica, trasformativa?

"La mia selezione per la Biennale è stata una bella sorpresa – spiega quindi Vanni Mangoni –. La mia arte, che esplora temi come le tradizioni spirituali indigene, il misticismo e le visioni trascendentali dell’esistenza, è generalmente apprezzata da una nicchia di pubblico che condivide queste tematiche. Il fatto che una delle mie opere sia stata scelta per una mostra d’arte contemporanea internazionale mi riempie di speranza, soprattutto in vista di una maggiore apertura del mondo dell’arte verso il movimento dell’arte “visionaria“ e dell’espressionismo “mistico“, di cui io e altri artisti siamo rappresentanti. Questa selezione conferma che il mio lavoro può risuonare con un pubblico più ampio, mi incoraggia a continuare a esplorare queste tematiche profonde e universali". Vanni Mangoni è un’eccellenza aglianese. Laureato in Belle Arti e Cinema-Televisione alla University of Southern California di Los Angeles, e co-regista del documentario "The Song That Calls You Home" uscito nel 2020, è un artista ispirato da una ricerca visionaria e simbolica, da esperienze di stati trascendentali, meditazione e vie spirituali. E’ stato anche campione di nuoto: finalista agli Europei di vasca corta (Vienna 2004), suo il primo titolo vinto da un italiano agli Us Open (New York 2007).

Vanni ha trascorso venti anni all’estero, tra Stati Uniti, Australia, Sud e Centro America. L’anno scorso è tornato in Italia dopo cinque anni in Nicaragua, dove gestiva un centro culturale a San Juan. Ora ha deciso di stare vicino alla sua famiglia e portare avanti nuovi progetti: "Come la pubblicazione di un romanzo – anticipa e conclude – e un nuovo film. Quest’estate viaggerò, ma in Europa, dipingendo live a fianco del palco ad alcuni festival di musica".

Piera Salvi