Trovata morta dopo giorni: "Ho bussato, solo silenzio"

Via dei Macelli: settantenne vittima di un malore in casa. L’allarme del vicino "Era una persona abitudinaria, quando non l’ho più vista mi sono insospettito"

La rimozione della salma nella notte (foto Castellani/Acerboni)

La rimozione della salma nella notte (foto Castellani/Acerboni)

Pistoia, 18 maggio 2022 - Si è sentita male ed è caduta a terra, senza riuscire a chiedere aiuto, ed è morta senza che nessuno potesse intervenire. E’ questa la ricostruzione più probabile della tragica fine di Rita Saldico, la donna di 70 anni che abitava da sola nel condominio di via dei Macelli da dove, nella serata fra lunedì e martedì, è partito l’allarme ai soccorsi. Tutte le circostanze riconducono a una morte naturale.

La porta di casa era chiusa e il disordine riscontrato dai soccorsi e dalla polizia (è intervenuta anche la scientifica) è attribuibile alla sua condizione di persona sola. Il corpo tuttavia resta a disposizione della magistratura che ha disposto, per oggi, un accertamento del medico legale che eseguirà l’esame esterno della salma. Un riscontro che toglierà ogni residuo dubbio prima di dare il nulla osta per il funerale. Intanto ieri abbiamo parlato con uno dei vicini di casa, Daniele Gelli. E’ lui che ha dato l’allarme.

"La chiamavamo per nome, continuando a bussare alla porta, ma non ha aperto. Poi, l’istinto immediato di avvertire il 112".

Gelli aveva notato da qualche giorno l’assenza di Rita nel palazzo: "Era una persona abitudinaria – ci ha raccontato – , usciva quotidianamente per recarsi al supermercato o al cimitero. Quando era a casa ce ne accorgevamo. Viviamo in un piccolo condominio è praticamente impossibile non sentire i rumori dell’appartamento accanto. Questo silenzio che perdurava da sabato ci è sembrato sospetto così siamo andati a controllare. Dal giardino condominiale si osservavano chiaramente le finestre spalancate di cucina e bagno, sono rimaste aperte per tre giorni". Un dettaglio insolito considerando le abitudini di Rita.

"Ogni sera, alle 19 – prosegue –, le tapparelle si abbassavano e tutte le finestre dell’appartamento venivano chiuse. Nessuno l’aveva più vista uscire neanche per le quotidiane commissioni. Così, lunedì sera, intorno alle 20.30, abbiamo deciso di bussare alla sua porta. Inutile ogni tentativo di chiamarla. Non possedeva il cellulare, credo che l’unico modo per sentirla fosse la rete fissa, ma il telefono raramente squillava, non aveva parenti vicini e dopo la morte della mamma, noi condomini siamo diventati la sua famiglia".

Sul posto sono accorsi i Vigili del Fuoco. "E dopo aver bussato più volte, si è aperta davanti a me la porta di casa, ingenuamente ho pensato che fosse stata lei ad aprirla ed invece era il vigile che era entrato nell’appartamento. Mi hanno detto che era morta e sono stato invitato a entrare, non ho voluto. Voglio ricordarla com’era in vita. Mi rassicura sapere che non ci fossero segni di effrazione, nessun furto o prove di avvenuta violenza nell’abitazione". La Volante della questura ha svolto tutti gli accertamenti fino alla tarda nottata.