Tante autorità, ma anche tanti cittadini alla celebrazione del 78esimo anniversario della liberazione di Pistoia. Cerimonia promossa dal Cudir, Comitato unitario delle istituzioni repubblicane, che si è svolta ieri in piazza della Resistenza.
"Dobbiamo innanzitutto ricordare quello che è avvenuto – ha affermato, intervenendo alla cerimonia, la sottosegretaria ai rapporti con il Parlamento Caterina Bini –, con la marcia su Roma ma anche quello che è avvenuto qui a Pistoia proprio l’8 settembre del ‘44 e anche nei mesi precedenti e in quelli successivi, quando ragazzi, giovani con una forza, un coraggio, una dignità pazzeschi, hanno scelto la libertà di tutti rispetto alla propria vita. Questo ci deve insegnare che è un valore importante la libertà, che è un valore importante la democrazia, che è un valore importante la pace e che chi sottovaluta e dice ‘sì, ma tanto non ci saranno più dittature, questi rischi non ci sono più e il fascismo è una cosa passata’, non si rende conto che i rischi sono dietro l’angolo".
"È una cerimonia molto sentita – ha sottolineato il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi – perché carica di valori che sono molto attuali. Il primo di tutti è la libertà e il ripudio della guerra. Oggi, a pochi chilometri di distanza dall’Italia si combatte e ci sono macerie, vittime, schieramenti che si confrontano sul campo. Anche per questo, oggi a Pistoia ricordiamo il giorno che la nostra città venne liberata. E’ un momento carico di significati, che vanno trasmessi alle nuove generazioni, come il ricordo che tutti gli anni facciamo alla stazione ferroviaria. Con questa cerimonia vogliamo ricordare quella follia che fu l’olocausto". Le celebrazioni proseguiranno anche nei prossimi giorni: domani (alle 11) nel cortile del palazzo comunale verranno ricordati la piccola Ione Pacini, il magistrato Rinaldo Puxeddu e Franca Priami, che proprio in quel luogo furono uccisi dai tedeschi. Domenica (alle 21) al teatro Bolognini concerto con il coro città di Pistoia. Lunedì (11), deposizione di una corona in piazza San Lorenzo.
Patrizio Ceccarelli