REDAZIONE PISTOIA

L’estate dei più giovani. Come gestire il caldo

Parla l’esperta: "Con piccoli accorgimenti si evitano molti pericoli"

Disidratazione e colpi di calore i principali rischi Il consiglio è di non esporsi al sole nelle ore più calde della giornata

Disidratazione e colpi di calore i principali rischi Il consiglio è di non esporsi al sole nelle ore più calde della giornata

Quando il termometro sale e le temperature diventano alte, il caldo può diventare un pericolo da non sottovalutare in particolar modo per i più piccoli. E soprattutto in estate diventa fondamentale mettere in atto gli accorgimenti necessari per resistere alle giornate più torride. Martina Raffi, infermiera pediatrica e membro della Caip (Commissione albo infermieri pediatrici) di Opi Firenze-Pistoia, spiega come evitare che i bambini abbiano malori o come gestire al meglio i sintomi di eventuali malesseri legati all’afa. Un vademecum quantomai utile in vista del mese di agosto ormai alle porte.

"I principali rischi sono legati a disidratazione e colpi di calore – afferma l’infermiera pediatrica -. Più il bambino è piccolo e meno riserve corporee possiede, più facilmente tende a disidratarsi. Di solito il colpo di calore si intercetta subito perché al bimbo potrebbe aumentare la temperatura corporea e accusare mal di testa. In questi casi, i piccoli andrebbero immediatamente rinfrescati, posizionati all’ombra e va data loro acqua da bere. Il consiglio che diamo ai genitori è di non uscire nelle ore più calde (evitando la spiaggia tra le dodici e le sedici) e di utilizzare crema solare di protezione 50+. I bimbi di un anno dovrebbero bere liquidi per circa ottocento millilitri al giorno, mentre in presenza di neonati sotto i sei mesi i raggi del sole vanno evitati anche sotto l’ombrellone. I bambini, nelle giornate più calde, dovrebbero bere acqua e non bevande gassate e succhi di frutta industriali. In caso di ustione occorre evitare il ’fai da te’ perché il rischio è che le ustioni si possano infettare, peggiorando il quadro. Anche in caso di disidratazione bisogna rivolgersi a un pediatra di famiglia, che potrebbe suggerire l’uso di reidratanti orali o altre cure. Anche la scelta dell’abbigliamento è importante. Da preferire indumenti freschi e leggeri, di colori chiari, cappellini per coprire la testa, cibi freschi come frutta e verdura di stagione".

Buone pratiche che si sommano anche a quelle da tenere presente per il bagno in mare. Anche stando in acqua infatti, se non vengono adottate le opportune precauzioni, i più piccoli possono andare incontro a diversi rischi. "Non è sempre necessario attendere le tre ore canoniche per andare in acqua – prosegue Martina Raffi -. Piuttosto è importante evitare sbalzi di temperatura: se fuori fa molto caldo ma l’acqua è molto fredda bisogna bagnarsi in maniera graduale per evitare crisi vagali (indigestione provocata da shock termico). Occorre prestare attenzione anche all’aria condizionata, di cui spesso vien fatto un eccessivo utilizzo: via libera a usarla negli ambienti dove si trova il neonato, ma in presenza di determinate condizioni. I filtri devono essere puliti, la temperatura può essere al massimo di venticinque gradi e il getto d’aria non deve essere diretto sul bambino".