L’errore sulla Tari infiamma il consiglio

E’ sconto tra giunta e opposizione sui 124mila euro che il Comune non incasserà per la mancata pubblicazione delle nuove tariffe

E’ polemica tra giunta e opposizione sui 124mila euro di Tari che il Comune di Montale non incasserà a causa di un mancato adempimento degli uffici comunali, che non hanno effettuato la pubblicazione delle nuove tariffe sul sito del Mef (ministero dell’economia e delle finanze) inficiando così la validità degli aumenti deliberati dal consiglio comunale. Il caso è stato discusso nell’ambito della seduta del consiglio comunale per l’approvazione del bilancio di previsione 2023-25. Per il gruppo di centrodestra, la cui posizione è stata esposta dal nuovo capogruppo Lorenzo Bandinelli, si è creato: "Un buco di bilancio del 2022 che non può non avere riflessi nel 2023 e quindi il bilancio di previsione 2023-2025 doveva essere rivisto e non presentato in approvazione al consiglio".

Per l’assessore alle finanze e vicesindaco Emanuele Logli invece la mancata entrata riguarda il 2022 ed è coperta dagli introiti per avvisi di accertamento emessi sull’evasione della Tari degli anni precedenti (2015-2019) e dunque: "Non genera alcun disavanzo da ripianare e quindi non ha effetti sul bilancio di previsione 2022-25". Proprio sull’uso degli avvisi di accertamento Tari, per un importo totale di 117mila euro, per coprire quasi totalmente la mancata entrata c’è stato il punto più acuto dello scontro.

"Si è coperto il buco di bilancio con l’emissione, in quattro e quattrotto, di avvisi di accertamento – ha detto Bandinelli – il cui recupero sarà difficile perché sono relativi agli anni 2015- 2019, cioè anche otto anni fa". "Gli avvisi non sono stati sparati a caso in tre giorni – ha puntualizzato l’assessore Logli –, ma ne avevamo notizia molto tempo prima, solo che il bilancio 2022 è stato gestito prudenzialmente e non erano stati previsti, ma si tratta di maggiori entrate che contribuiscono all’equilibrio del bilancio 2022". Sulle responsabilità della mancata pubblicazione delle nuove tariffe 2022 sul sito del Mef l’assessore ha precisato: "L’adempimento spetta all’ufficio, a cui il consiglio comunale nella delibera chiede la pubblicazione sul sito del Mef".

Il centrodestra denuncia però una responsabilità politica della giunta che, secondo Bandinelli: "Ha dismesso l’ufficio tributi e non ha organizzato un sistema di controllo". Il centrodestra aveva rivolto l’accusa di "smobilitare l’ufficio tributi" quando il Comune aveva affidato il servizio di riscossione alla società Sori. L’assessore Logli ha negato ogni smobilitazione, anzi ha sostenuto che l’amministrazione ha effettuato una riorganizzazione dell’ufficio per gestire al meglio il servizio tributi.

"L’assottigliamento del personale dell’ufficio – ha spiegato Logli – non dovuto a una scelta nostra, ma ai vincoli di legge sulle spese per il personale non permetteva lo svolgimento dei servizi richiesti e ci ha indotti a una scelta strutturale con l’affidamento a Sori, ma l’ufficio resta presidiato e ha un suo responsabile. Sul mancato adempimento sulla delibera delle tariffe Tari sono in corso verifiche e approfondimenti su quali sia il percorso da intraprendere e le possibilità di intervento, in ogni caso è utile attendere prima di parlare di ammanco".

Logli ha comunque tenuto a precisare: "Gli utenti riceveranno un saldo Tari perfettamente legittimo, con le tariffe del 2021, e con calcoli corretti". Vannucci, del centrodestra, ha rivendicato al suo gruppo il merito di aver segnalato la mancata pubblicazione delle tariffe: "Abbiamo fatto il nostro dovere di amministratori" ha detto.

Giacomo Bini