Da quattro anni a questa parte i numeri effettivi per quel che riguarda gli edifici Erp, ovvero edilizia popolare, non sono particolarmente mutati nella nostra provincia. La certificazione arriva nei meandri della presentazione del 13° rapporto "Abitare in Toscana" che affronta anche questo argomento, sempre particolarmente delicato e discusso visto che ci sono di mezzo situazioni familiari complesse unitamente a questioni economiche sempre più stringenti legate all’andamento, tutt’altro che entusiasmante, del mercato del lavoro anche nella nostra area metropolitana.
Pertanto nel rapporto scopriamo che, a fronte di 5865 edifici Erp in Toscana, nella nostra provincia ce ne sono 288 con un calo dell’1,7% dal 2019 quando erano 293. Per il Lode pistoiese l’età media degli edifici è di 42,9 anni, ovvero vuol dire piazzarsi al di sotto dei 50 complessivi della Toscana ma quasi la metà (46%) sono stati costruiti prima del 1970 e soltanto il 6,6% dopo il 2000, dimostrazione di quanto sia complicato mettere mano sul nuovo negli ultimi 25 anni. Gli alloggi, invece, complessivamente sono 2.199 che rappresentano il 4,4% del patrimonio regionale, ovvero l’ottavo posto davanti solo al Lode dell’Empolese-Valdelsa e di Prato. Guardando, però, il confronto fra 2019 e 2023 con il +2,5%, Pistoia si mette al primo posto a parimerito con Arezzo e l’area dell’Empolese-Valdelsa per quel che concerne la crescita. Con un tallone d’achille: secondo i dati 2023, comunque, Pistoia è uno dei Lode che al momento non aveva in previsione la costruzione di nuovi edifici e quindi si deve puntare solo sul recupero del patrimonio esistente, in attesa di nuovi progetti da finanziare, per accrescere la possibilità di avere alloggi a disposizione all’interno del piano di risanamento di Spes (leggasi, per esempio, l’area ex Ricciarelli della quale abbiamo parlato su La Nazione di ieri).
Inoltre, nel corso del 2023 sono stati restituiti 71 alloggi, fra i valori più bassi in Toscana con la principale motivazione dovuta al decesso dell’affittuario mentre le altre voci più frequenti sono quelle della riconsegna spontanea o per mobilità. Un fattore sicuramente positivo per il territorio è che ci sono valori molto bassi per l’occupazione senza titolo - 0,8%, la metà di Firenze e 4 volte meno di Massa, tanto per fare un esempio – o di quella abusiva che di fatto non esiste.
Un grosso problema rimane quello degli alloggi che sono sfitti: per la nostra provincia il 43% è out a causa di manutenzione da finanziare, nonostante questo è il terzo valore più basso della Toscana, mentre siamo al secondo posto per quanto riguarda quelli da verificare (11%) ovvero chiusi perché devono avere il via liberi in termini di collaudi, dietro soltanto a Livorno (24%).
Infine, la panoramica su chi vive all’interno degli alloggi Erp. Come numeri assoluti, sostanzialmente tutto è rimasto fermo negli ultimi otto anni, visto che si è passati da 1988 a 1938. Il calo vale dappertutto e colloca Pistoia al secondo posto in Toscana (-2,5%), la seconda più bassa dietro Arezzo (-1,6%). Dei 1938 nuclei, si arriva ad un totale di 4.741 persone complessive con una media di 2,45 per alloggio che è al di sopra di quella regionale (2,35) e la quarta complessivamente più alta.
Dati curiosi anche per le condizioni di chi vive all’interno: il 30% dei nuclei familiari che vivono in Erp è unipersonale, nel 12,9% l’assegnatario ha più di 85 anni (fra i più bassi) mentre Pistoia è prima col 33% di soggetti invalidi (in un alloggio su tre ne vive uno in provincia) e il 4,4% per i figli disabili a carico, secondo posto dietro l’Empolese-Valdelsa.
S.M.