Le ’tre vite’ di Grasso. Un esempio da seguire nel segno della legalità: "Costruiamo un’etica"

L’ex magistrato e presidente del Senato con gli studenti del Pacini. Un incontro formativo reso possibile da Conad e la sua Fondazione. "La realtà ci ricorda che la mafia esiste, s’infiltra, inquina, distrugge".

Le ’tre vite’ di Grasso. Un esempio da seguire nel segno della legalità: "Costruiamo un’etica"

Le ’tre vite’ di Grasso. Un esempio da seguire nel segno della legalità: "Costruiamo un’etica"

La "prima vita" trascorsa al servizio della giustizia coi suoi quarantatré anni in magistratura, la seconda a fare politica attiva (nelle fila della sinistra, per poi arrivare a fondare il movimento Liberi e Uguali) e ora la terza, a "custodire memoria, agire nel presente, costruire il futuro" a partire dal dialogo con le giovani generazioni, dal loro ascolto. Sempre e comunque, in ogni vita, "al servizio di". "Perché parlare di legalità ai rappresentanti delle future generazioni è il modo migliore per essere ancora utile nella società". E di elementi per poterne parlare, di legalità e lotta alla mafia, Pietro Grasso, già presidente del Senato dal 2013 al 2018, ne ha diversi: iniziato alla magistratura alla fine degli anni Sessanta, divenne poi giudice a latere del Maxiprocesso affiancando i colleghi Falcone e Borsellino e a seguire procuratore capo di Palermo e, dal 2005 al 2012, procuratore nazionale antimafia. È stata un’occasione di assoluto pregio quella vissuta ieri dagli studenti dell’Itcs Filippo Pacini che ieri hanno potuto parlare di lotta alla mafia avendo come interlocutore proprio l’ex magistrato siciliano. Il tutto grazie a un più ampio progetto ideato da Fondazione Conad Ets a coinvolgere la Fondazione Scintille di Futuro presieduta da Grasso e che ha visto la sua conclusione proprio a Pistoia, sostenuta da Conad Nord Ovest.

"Custodire la memoria è importante. In fondo la mafia è una metafora da cui partire per stabilire valori dei quali Falcone e Borsellino si sono fatti interpreti – ha detto Grasso –. Ecco, loro non vanno considerati eroi ai quali delegare la lotta contro il male, ma persone normali da imitare, eccezionali nell’impegno e nella professionalità. Ai ragazzi questo è il messaggio che cerco di trasmettere, tentando anche di metterli in guardia nei confronti di una criminalità diventata invisibile per pura strategia. Eppure la realtà ci ricorda che la mafia esiste, si infiltra nelle istituzioni, ne inquina l’economia, tenta di distruggere la vita delle persone, vive di cooperazione internazionale e dei nuovi mezzi di comunicazione che spesso la rendono anonima". Ma come insegnare ai ragazzi la fiducia nella politica alla luce delle notizie anche recenti che parlano di infiltrazioni e voti di scambio? "Per dieci anni ho fatto politica cercando di farla al meglio, avendo presente il bene comune – ha detto il presidente –. Naturalmente in ogni categoria ci sono persone che deviano dal giusto operare e sentire. Dobbiamo accettarlo, ma soprattutto aiutare a denunciare queste situazioni perché si possa fondare un’etica. Invito a una sorta di rivolta morale e democratica: ciò che conta sono l’uomo e la sua onestà".

"Da tempo – ha detto Adamo Ascari, ad di Conad Nord Ovest – portiamo avanti in parallelo un impegno sociale per promuovere valori etici e responsabilità sociali approcciandoci a chi rappresenta il nostro futuro. Ai giovani ci rivolgiamo, affinché acquisiscano una coscienza fondata su valori di legalità". "Questi temi sono fonte di quotidiana discussione in classe – ha spiegato la dirigente scolastica Marzia Andreoni –, ma avere qui il presidente Grasso è un privilegio unico. Ai ragazzi vogliamo far capire che la mafia esiste e può trovarsi ovunque. Ma il messaggio è e resta uno: lo Stato vince sempre". "Siamo grati a Grasso e alla sua Fondazione – ha aggiunto Maria Cristina Alfieri, direttrice di Fondazione Conad Ets – per lo straordinario lavoro di sensibilizzazione dei giovani sull’educazione alla legalità".

linda meoni