
I fratelli Lorenzo e Nicola Bonacchi presentano la rinascita di un luogo che ha visto tanta vita della città
Chi ha vissuto la vivacità social culturale degli anni Sessanta-Settanta lo ricorderà: qui, nella sua bella Sala dei Pesci in particolare, ci s’incontrava, si ballava, accadeva la vita degli alto borghesi pistoiesi. Chi, al contrario, quegli anni non li ha attraversati rammenterà forse un nome, "Le Stanze", e una rappresentazione, "La Signorina Else" dal testo di Arthur Schnitzler, che nel 2018, per la regia di Federico Tiezzi, riportò luce su un luogo bellissimo, la cosiddetta Accademia degli Armonici. Da allora quella porta temporaneamente aperta su via Curtatone e Montanara si è chiusa in modo permanente, sottraendo al piacere della visita e della condivisione un luogo che trasuda storia cittadina in ogni suo angolo. Oggi la notizia che Le Stanze tornano ad aprirsi, grazie all’Immobiliare Saar, con i fratelli Lorenzo e Nicola Bonacchi (nella foto), che ha recentemente acquisito il Palazzo e che per questo luogo hanno pensato quella stessa vivacità che un tempo l’animava. Qui infatti, con la direzione del progetto di comunicazione e di gestione di Mamma Studio (cui si aggiungono la direzione artistica Collateral Beauty, gli event manager e pr Massimiliano Arcangeli e Pamela Seno e Laura Garbelli location manager), verranno ospitati eventi privati, matrimoni, meeting, progetti artistici e culturali e più in generale "idee, persone e connessioni" in linea con lo spirito con il quale questo luogo è restituito alla città.
"Restituiamo alla città – spiega la proprietà – un luogo che per decenni ha fatto parte del suo tessuto culturale, artistico e sociale. È un onore vederlo riaperto con un progetto che fonde memoria, cultura e futuro. Il suo valore architettonico è indiscutibile, ma lo è ancora di più il suo valore immateriale, quello legato alla memoria collettiva di generazioni di pistoiesi".
Originariamente luogo di culto, con la chiesa di Santa Maria in Torre, poi San Niccolò, che aveva sede proprio in questo palazzo (XIII secolo), diventata successivamente monastero, si convertì definitivamente nel 1790 a sede dell’Accademia degli Armonici, prestigioso circolo della nobiltà pistoiese che ne fece un salotto culturale e musicale, luogo d’incontro per l’élite cittadina. È a questa fase che si deve il nome ‘Le Stanze’.
Durante l’Ottocento gli spazi ospitarono la scuola di musica Mabellini, all’inizio del ‘900 banca Gai e la Scuola di Arti e Mestieri. Tra il 1920 e il 1930, la sala seminterrata fu trasformata nella celebre "Sala dei Pesci", un piccolo teatro decorato con motivi marini dal pittore Luigi Mazzei. Negli anni ‘60 e ‘70 fu sede di Circoli, scuole di ballo, corsi di recitazione e discoteca proprio nella Sala dei Pesci.
L’ultimo utilizzo prima del lungo silenzio fu come sede bancaria (Cassa di Risparmio di Torino e successivamente Unicredit). Molte le peculiarità architettoniche che caratterizzano Le Stanze: la sua facciata in stile tardo manierista, gli interni con ampie navate voltate, soffitti a botte, colonne ed enfilade di saloni collegati visivamente, con scorci e simmetrie scenografiche, più il vano scala monumentale, con rampe curve e balaustra a colonnine, inclusa la navata centrale decorata da Fabio Casanova, fondatore della Scuola d’Arte di Pistoia nel 1919.
Un volume di recente pubblicazione realizzato dal ricercatore Andrea Bartolini, tra l’altro, ne racconta dettagliatamente la storia. Con la possibilità adesso finalmente di poterne avere riscontro reale.
linda meoni