Le sfide di Nannicini "Lavoro e ambiente"

Economista aretino, 48 anni, è senatore uscente in quota dem: la difesa del verde rientra tra le sue priorità

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Tommaso Nannicini, 48 anni, è il candidato della coalizione di centrosinistra (Pd, Verdi-Sinistra, +Europa, Impegno Civico) all’uninominale Camera 06. Economista aretino, Nannicini è senatore uscente in quota dem. Quali sono i tre punti cardine della vostra proposta politica? "Dignità del lavoro, ambiente, diritti. Bisogna aumentare salari e pensioni, non ridurre le tasse ai più ricchi; investire su sicurezza del lavoro e formazione permanente, aiutando le imprese a trovare lavoratori; e salvare imprenditori, commercianti e artigiani dal caro energia, dandogli la certezza che gli aumenti delle bollette saranno coperti dallo Stato, mentre lavoriamo a favorire autoproduzione, comunità energetiche, riciclo e controllo dei prezzi. Non possiamo affidare il nostro domani a chi ha fatto cadere il governo Draghi e a chi nega la crisi climatica".

Quale priorità per il territorio pistoiese affronterebbe per prima? "Lo sviluppo, in particolare del terzo settore. Con la globalizzazione i nostri distretti possono essere protagonisti, tornando a creare lavoro e ricchezza. Chi rappresenterà questo collegio dovrà fare squadra con gli amministratori per creare nuove infrastrutture: energia, acqua, digitale, mobilità sostenibile. E dovrà sostenere il volontariato. Miglioriamo la legge sul terzo settore imparando dalle belle esperienze del nostro territorio e smetterla con bandi che sottopagano il lavoro di associazioni e cooperative sociali. Il terzo settore è la colla che tiene insieme persone, fragilità e territori". Il suo appello al voto? "Di fatto è un ballottaggio, ogni voto conta. Solo noi, insieme ai nostri amministratori e alla nostra comunità politica, possiamo garantire un futuro che tenga insieme ambiente e infrastrutture, crescita delle imprese e dignità del lavoro, diritti sociali e civili. Dall’altra parte c’è la peggiore destra del dopoguerra, pronta a completare l’opera del 2011 portando il Paese alla bancarotta. Non è il momento di salti nel buio. Scegliamo il futuro, scegliamo di uscirne insieme".