"Le nuove misure daranno lo sprint che serve La bella stagione e il turismo faranno il resto"

I titolari di bar e ristoranti hanno fiducia: "Le presenze, nell’ultimo mese, hanno toccato i numeri del periodo pre pandemia". Le regole su mascherine e green pass favoriranno i consumi. Ma molti hanno ridotto l’orario, per risparmiare sui costi lievitati

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Le presenze turistiche nei territori hanno toccato i livelli pre-pandemia, i gestori di bar e ristoranti lo confermano: ripartire è possibile. Morena Berti, titolare del Bar Morena di Viale Matteotti afferma "abbiamo aperto la nostra attività neanche un mese fa. Andando controcorrente, abbiamo scommesso sulla ripartenza. La crisi c’è, ma i clienti non ci mancano".

Rispetto alla decisione intrapresa dal Consiglio dei ministri circa l’abolizione dell’obbligo di mascherine al chiuso, dal 30 aprile e del green pass rafforzato, dal primo maggio; Berti risponde: "la paura del Covid rimane, il problema, adesso, è la crisi finanziaria: noi siamo il superfluo". Riferendosi, invece, al primo maggio, Berti afferma "il nostro bar è aperto sei giorni su sette con chiusura la domenica; è controproducente restare aperti, oltretutto, non si svolgerà il tradizionale mercato e i supermercati resteranno chiusi. Comunque – prosegue Berti – i locali del centro storico sono aperti, chi si lamenta delle chiusure forse non frequenta il centro". Il responsabile di turno, Alessio Genova, di Le Grand Café du Globe, lo conferma "il nostro locale lavora anche la domenica. È innegabile che il personale sia stato ridotto e che il fatturato abbia subito un calo ma noi ci siamo".

Stessa opinione anche per il titolare di Bar Libreria del Globo, Carlo Quartieri e per la responsabile di turno di Caffè Valiani, Lucia Meoni, che dicono "di non comprendere le lamentale rivolte alle chiusure domenicali, i nostri bar restano regolarmente aperti". Meoni, poi, ribadisce – "certo la situazione potrebbe essere migliore. Il mercato centrale è stato spostato in zona stadio, così come il mercatino dell’antiquariato: attiravano i turisti in centro". Rispetto alla clientela Meoni dichiara: "lavoriamo molto con le scuole, abbiamo un buon afflusso di studenti e di famiglie che non rinunciano alla colazione al bar ma non raggiungeremo mai i livelli pre-pandemia. Un picco di incassi che probabilmente non rivedremo".

Yuri Traversari, gestore del bar Il Tabacchino di Via Buozzi, non sembra essere dello stesso avviso; il suo locale infatti non conosce crisi: "alle famiglie pistoiesi, adesso, si affiancano anche i gruppi turistici. È questo – spiega Traversari – il periodo di maggior affluenza". Rispetto alle prospettive per il primo maggio, il titolare pensa che "tutto dipenderà dal meteo, noi, come sempre, resteremo aperti".

Riferendosi, invece, allo stop del green pass e delle mascherine, Traversari è sicuro: "i turisti non concepiscono queste misure, abolirle incrementerà la clientela". Stesso pensiero anche per Francesco Becagli de La Degna Tana che ribadisce "si tratta di un muro psicologico in meno, l’auspicio è quello di un turismo più cosciente e consapevole. Nelle città piccole si respira un clima di convivialità, tuttavia, il turismo locale non è incentivato. Adesso, attendiamo il via libera per gli eventi al locale". Christian Bernardinelli, del bar-pasticceria Cri’S Bakery, lo sottolinea "ridurre le misure anti-Covid creerà un ambiente più disteso". Maurizio Zucconi e Matteo Corsini, del ristorante-caffetteria Magno Gaudio, non sembrano preoccuparsene "la nostra clientela è fatta principalmente da lavoratori e clienti abituali, puntiamo molto sulla pausa-pranzo e sulle colazioni infrasettimanali", spiegano. "I clienti sono abituati ai nostri orari. Non possiamo permetterci un’integrazione dell’organico per coprire i turni domenicali. Preferiamo restare chiusi la domenica piuttosto che inserire un nuovo giorno di chiusura durante la settimana".

Giulia Russo