Lamin davanti al giudice Il collegamento in video

Don Biancalani chiede di poter adottare il giovane gambiano rimpatriato. Dovrà esprimere al tribunale la sua volontà di diventare figlio del parroco.

Lamin davanti al giudice  Il collegamento in video

Lamin davanti al giudice Il collegamento in video

Ieri mattina, in tribunale, è ripresa l’udienza in cui si discute, davanti al giudice tutelare Giulia Gargiulo, la richiesta di adozione da parte di don Massimo Biancalani, parroco di Santa Maria Maggiore a Vicofaro, nei confronti di Lamin, 23 anni, originario del Gambia, rimpatriato il 20 febbraio 2023 dopo quattro mesi di attesa nel centro per il rimpatrio di Potenza. Don Massimo è qui assistito dagli avvocati Fausto Malucchi ed Elena Baldi del foro di Pistoia. La decisione di procedere con la richiesta di adozione, come si ricorderà, fu presa dopo aver tentato il ricorso contro il rimpatrio, conseguenza di un’accusa, nei confronti di Lamin, per resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio risale all’ottobre 2022. Ora siamo all’atto finale del procedimento. Ieri mattina gli avvocati hanno presentato al giudice tutelare i documenti, autenticati, provenienti dal ministero dell’Interno del Gambia e firmati sia da Lamin che dalla madre. Si tratta della documentazione che era stata richiesta dal giudice nel corso della precedente udienza, che si era svolta il 21 marzo scorso. Nei documenti presentati ieri in tribunale, Lamin chiede di essere adottato da don Biancalani e la madre dichiara di acconsentire all’adozione.

I documenti – come ci ha spiegato l’avvocato Baldi – sono scritti in inglese, il giudice li ha visionati e ha chiesto la traduzione giurata, che sarà fatta in tempi brevissimi. Il giudice Gargiulo ha chiesto inoltre di poter acquisire, attraverso una audizione su una piattaforma web, la manifestazione della volontà di essere adottato da parte del giovane. In tempi brevi, si ipotizza, si dovrebbe quindi procedere a un collegamento. Questa procedura dovrà avere l’autorizzazione dei giudici del collegio.

"Non sarà un problema per Lamin – osserva ancora l’avvocato Baldi – esprimere le sue volontà poichè parla italiano". Il giudice tutelare per il momento si è riservato e si attendono quindi gli esiti di questi ultimi passi giuridici prima della decisione.

Lamin, nato in Gambia, è arrivato in Italia, in Sicilia, da piccolo, quando aveva appena 7 anni, ed è cresciuto nel nostro paese. Poi, si è trasferito a Pistoia, dove è stato accolto nella parrocchia di Vicofaro. Nel tempo è diventato un operatore del centro di accoglienza.

"Il suo aiuto è stato fondamentale – ci aveva spiegato a suo tempo don Massimo – : mi ha aiutato tantissimo nella gestione del difficile periodo dell’emergenza sanitaria. Lamin è davvero come un figlio per me".

l.a.