"L’obiettivo è quello di predisporre in tempo di pace tutto ciò che serve per essere operativi in tempo di guerra, sia essa guerra intesa come conflitto o situazione di emergenza dovuta a cause naturali". A dirlo è stato Giuseppe Addesa, comandante della 46esima brigata aerea dell’Aeronautica Militare che si è resa protagonista, nei giorni scorsi, di un salvataggio internazionale di un gruppo di bambini provenienti dalla Striscia di Gaza. Coordinati dalla Cross di Pistoia, sedici bambini feriti erano stati portati in salvo in Italia, dove sono stati curati negli ospedali più attrezzati, compresi il Meyer di Firenze. Gli aerei italiani erano giunti e ripartiti dall’Egitto: un C-130J dell’aeronautica militare, attrezzato con barelle, ed un Atr-72 della Guardia di Finanza. "Operazioni di questo genere saranno sempre possibili – sottolinea il comandante Addesa – perché è nostro compito quello di risolvere ogni emergenza che ci si para davanti, sia essa umanitaria come in questo ma anche, all’occorrenza, naturale. In questa fase il clima, specialmente, rappresenta una variabile che le nostre operazioni umanitarie debbono sempre tenere in considerazioni. L’incontro di oggi (ieri, ndr) con il neo-responsabile Ciciliano qui alla Cross di Pistoia è stato un ottimo momento per fare il punto per coordinarsi in vista delle prossime missioni di salvataggio. Proprio con la Cross abbiamo raggiunto un accordo per continuare ad operare in sinergia e muoverci, con tempestività ed efficacia, laddove ci sarà bisogno di un aiuto in tempi rapidi, come dimostrato nell’ultima operazione dei bambini di Gaza ricoverati in Italia".
F.S.