REDAZIONE PISTOIA

"La povera Romana? Una donna riservata"

Il racconto di chi conosceva Bonacchi, uccisa nel ’96 "Hanno riaperto il caso, speriamo trovino il colpevole"

"Se hanno riaperto il caso, speriamo che sia per giungere a una soluzione, altrimenti sarà solo motivo di nuovo inutile turbamento per la comunità di Ferruccia, che già all’epoca da questa storia rimase sconvolta, e sarà anche uno spregio alla memoria della povera Romana". Sono questi i commenti unanimi delle persone che a Ferruccia da due giorni si interrogano sulle motivazioni delle indagini riaperte sul caso irrisolto dell’omicidio di Romana Bonacchi. All’epoca, 24 anni fa, non si giunse a trovare il colpevole dell’efferato assassinio, di cui fu vittima la donna. "Era molto riservata, una bella donna sempre elegante, ma che non dava confidenza a nessuno – raccontano alcuni residenti di via Ceccarelli, la strada della villetta dove la vittima abitava – una donna che durante la settimana la vedevi lavorare al telaio nello stanzone, e che usciva raramente con qualche amica".

Anche un anziano residente di Ferruccia ne ricorda il carattere schivo: "Poteva sembrare a prima vista quasi presuntuosa, invece mia moglie che l’aveva conosciuta bene mi disse che a parlarci era molto amichevole e gentile". Il mistero su come siano andate le cose quel tardo pomeriggio del 9 febbraio del 1996, adesso ritorna a aleggiare tra quanti ancora ricordano, molte persone anziane, qualcuno più giovane che all’epoca era poco più che un bambino. "Mi ricordo che eravamo tutti allibiti, specialmente i primi giorni, dalla paura che a Ferruccia stesse circolando un assassino – ricorda una giovane donna – poi con il tempo le cose si dimenticano, anche se per mesi a passare davanti alla casa mi venivano i brividi". Un caso che lasciò aperti tanti interrogativi dunque, sull’autore, sul movente e anche sulla modalità con cui l’assassino si introdusse in casa, visto che era risaputo che "Romana non apriva la porta a nessuno". "Perfino il prete dall’altare durante l’omelia del funerale piangendo fece un appello ’se qualcuno sa deve parlare’ – dice Massimo Gori, organista alla messa. Era profondamente turbato da quello che era successo a una sua parrocchiana, una donna che la domenica non saltava una messa".

Daniela Gori