REDAZIONE PISTOIA

"La battaglia di Pistoia contro la Multiutility prosegue"

La Commissione Comunale di Pistoia ha respinto l'istanza referendaria sulla quotazione in borsa della Multiutility, suscitando polemiche. Partiti politici e forze sociali contestano la scelta, considerata una "frode di democrazia". La battaglia contro la quotazione in borsa continua.

"La battaglia contro la Multiutility prosegue"

Non si placano le polemiche dopo il respingimento, da parte dela commissione comunale costituita ad hoc, dell’istanza refendaria sulla quotazione in borsa della Multiutility. "Il Comune di Pistoia nega ai propri cittadini il diritto ad esprimersi su una richiesta di referendum sottoscritta da oltre 1400 elettori pistoiesi su un tema particolarmente delicato quale la gestione dei servizi e la proprietà di un bene essenziale quale l’acqua – tuonano partito della Rifondazione Comunista, Potere al Popolo e Unione Popolare in una nota congiunta –. Giustamente, il comitato No Multiutility di Pistoia, da noi appoggiato nella raccolta delle firme, ha dichiarato con continuerà la battaglia. Saremo presenti alle loro iniziative e le sosterremo. La scelta della commissione di negare un diritto basilare quale quello di esprimersi – in modo peraltro consultivo – su una scelta che già adesso è contestata dal 20% dei sindaci interessati e da numerose forze sociali e politiche, con motivazioni che oggettivamente sono contraddittorie rispetto alla stessa lettera della deliberazione del consiglio comunale di Pistoia (approvata dalla destra e dal Pd), apre crepe significative. Lo riteniamo un furto di democrazia – concludono – perché espropria di un diritto basilare i cittadini di Pistoia.

"Continueremo la nostra battaglia per far sì che la luce della ragione non venga spenta. Anche se non potremo fare il referendum contro la quotazione in borsa organizzeremo tantissime iniziative che renderanno partecipi e informati i cittadini sul tema – aggiunge il coordinamento provinciale di Sinistra Civica Ecologista –. il parere della Commissione, benché molto dotto, è’tirato per i capelli’ e porta a estreme conclusioni: il Comune di Pistoia, titolare solo del 5,48% delle azioni, non conta niente e quindi è inutile il referendum, ma anche, aggiungiamo noi, qualsiasi altro dissenso rispetto alla Multiutility, anche da parte della stessa Amministrazione. Sce è favorevole alle aggregazioni per l’erogazione dei servizi pubblici purché la proprietà e la gestione siano interamente pubbliche. Il referendum sull’acqua, stravinto nel 2011 – ricordano –, dava questa indicazione. L’acqua è un bene comune ma anche la raccolta dei rifiuti e l’erogazione dell’energia sono servizi di grande rilevanza sociale. Il lavoro svolto da chi si oppone alla quotazione in borsa sta dando i suoi frutti rendendo consapevoli i cittadini, prova ne siano le 1400 firme raccolte a Pistoia per richiedere il referendum, ben oltre quelle richieste. Ma a Pistoia evidentemente fa paura un referendum consultivo – concludono – specie ora che Fratelli d’Italia ha sposato appieno la partita della Multiutility in borsa".

red.pt