
Il ruolo della gestione delle emozioni sta diventando sempre più importante nelle relazioni sociali degli adolescenti. Il progetto "Affettivamente", curato dall’Azienda Usl Toscana Centro, si pone come obiettivo principale proprio questo: essere un’occasione per accompagnare i ragazzi e le ragazze in un percorso di autoconsapevolezza e maturazione emotiva e relazionale, perché è proprio a quest’età che emergono le prime problematiche legate allo sviluppo dell’identità e dell’affettività.
Gli adolescenti vivono di estremi, si possono sentire esaltati, eccitati, profondamente incompresi, tristi o arrabbiati e l’oscillazione tra questi sentimenti è repentina. L’umore e l’immagine di sé ondeggiano, sempre più forte è la sensazione di essere frammentati e di non avere punti di riferimento. Questo fluttuare è tipico di questa fase di vita, in quanto, nei ragazzi e nelle ragazze convivono polarità opposte come la spinta verso l’autonomia ed il bisogno di sentirsi dipendenti. Questo è il momento in cui si fanno le prove di un’identità propria ed è quindi necessario investire cercando modelli da imitare al di fuori della sfera familiare.
Rispetto all’infanzia, nel periodo adolescenziale, il coetaneo assume una nuova funzione: è sempre il compagno di gioco, ma diventa anche il confidente, il complice e l’elemento di confronto con la realtà. Con gli amici si costruisce una prima identità sociale: attraverso le somiglianze con gli altri, più che con le differenze, si cerca un senso di appartenenza, il gruppo diventa una seconda famiglia, con una divisione di ruoli e funzioni con regole e valori nuovi. Questo è parte del processo di "separazione-individuazione", che significa acquistare più autonomia, liberarsi dal controllo dei genitori per far emergere la propria identità, la propria personalità.
Le amicizie in questa fascia d’età sono per lo più dello stesso sesso. In classe, a scuola, continua la scelta di un gruppo monosessuato, più compatto e spesso in rivalità. Questa divisione tra i sessi ha la funzione di rendere più visibili le differenze fra i ragazzi e aiuta i preadolescenti a definirsi nella formazione della propria identità: si scambiano confidenze dando al loro rapporto un carattere di esclusività, grazie anche all’utilizzo dei social. L’amico del cuore diventa uno specchio di sé, un modo per conoscersi e capire chi si è attraverso gli occhi dell’altro, favorendo un processo di separazione dall’infanzia.