"Indotto Hitachi da tutelare, subito assunzioni"

Il sindacato apre il dibattito sul diverso trattamento salariale di 550 lavoratori. Calosi e Vignozzi chiedono l’intervento della politica

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La richiesta della Fiom è chiara: Hitachi Rail assuma i 550 lavoratori dell’indotto. L’idea è stata lanciata venerdì sera a Monteoliveto durante l’incontro "Pistoia Futura. Hitachi, il suo indotto e industria a Pistoia": insieme alla Fiom Cgil (presenti il segretario generale Fiom Firenze Prato Pistoia Daniele Calosi e Andrea Vignozzi della segretaria Fiom Cgil di Pistoia) alcuni dei candidati alle prossime elezioni politiche, oltre al sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi. A oggi, spiegano dal sindacato, nello stabilimento pistoiese di Hitachi Rail ci sono circa 500 lavoratori diretti, a fronte di 550 operai dell’indotto.

"Una situazione paradossale – spiega Vignozzi – quella di un’azienda nella quale sono più i lavoratori dell’incentrato che quelli direttamente assunti. Non si tratta solo di una questione formale: dal punto di vista economico ci sono circa 300 euro di differenza al mese di retribuzione, oltre alla mancata corresponsione del premio di produzione, che in Hitachi Rail ammonta a 4mila euro l’anno". Ma le diversità non si limitano al comparto economico: chi lavora in un’azienda dell’indotto ha spesso meno tutele rispetto ai dipendenti diretti, per non parlare della rappresentanza sindacale. "Chiediamo a Hitachi l’assunzione dei lavoratori dell’incentrato – prosegue Vignozzi – perché questo è un modello non più attuale e che crea enormi differenze tra lavoratori che operano ogni giorno fianco a fianco. Una vera e propria ingiustizia. Abbiamo intenzione di condividere la nostra idea con le altre sigle sindacali e successivamente di presentarci tutti insieme davanti all’azienda per iniziare un percorso che porti all’assunzione diretta di queste 550 persone, attualmente spalmate in una trentina di aziende dell’indotto".

Anche i candidati alle prossime elezioni politiche presenti all’incontro si sono dichiarati attenti e disponibili a supportare la Fiom in questo percorso. "Questa attenzione – conclude Vignozzi – ci ha fatto piacere. Sappiamo bene che ci troviamo in campagna elettorale, proprio per questo chiederemo che il confronto con quanti saranno eletti in Parlamento diventi continuo. È del tutto evidente che se la politica starà dalla nostra parte nella richiesta di assunzione dei lavoratori dell’incentrato questo si configurerà come un elemento di pressione importante nei confronti dell’azienda".

Nel suo intervento il segretario generale Fiom Calosi ha parlato anche degli aumenti delle bollette che impatteranno sulle aziende e che rischiano di avere ripercussioni sui lavoratori. "Dobbiamo chiedere – ha detto – il blocco dei licenziamenti, perché c’è il rischio che per ridurre i costi le aziende decidano di ricorrere agli ammortizzatori sociali o, dove non possibile, licenzino il personale. All’orizzonte vediamo una tempesta perfetta, il dramma è che il mondo della politica sta facendo finta di non vedere. C’è una rabbia nel paese che mi preoccupa molto e che deve essere incanalata opportunamente per far aprire gli occhi a chi ci governa". E sulla questione dei lavoratori dell’indotto in Hitachi Calosi è chiarissimo: "Se è vero, com’è vero, che l’azienda ha richiesto fondi del Pnrr per progetti che riguardano la transizione ecologica, bene allora crediamo che quei fondi debbano essere concessi solo a condizione che all’interno dello stabilimento non si riscontrino forme di lavoro precario o sotto tutelato".

Davide Costa