"Inceneritore da chiudere Il rinvio è inaccettabile"

Il Comitato cittadino e l’opposizione attaccano dopo la richiesta della Regione "Questa comunità ha già dato, la scadenza del 2023 deve essere rispettata"

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"Non ho mai creduto alle promesse del sindaco di Montale sulla chiusura dell’impianto nel 2023". Questa la reazione della presidente del Comitato per la Chiusura dell’inceneritore di Montale, Francesca Simoni, alle dichiarazioni dell’assessora regionale Monia Monni che ha annunciato di voler aprire un confronto con i Comuni di Livorno e Montale sulla possibilità di un rinvio della chiusura dei loro termovalorizzatori. "Del resto in Regione non c’è un solo atto ufficiale – argomenta Simoni – che confermi la chiusura dell’inceneritore di Montale nel 2023, come è risultato anche dalla risposta ad un’interrogazione della consigliera Silvia Noferi. Eppure il sindaco di Montale ha fatto la promessa di chiudere l’impianto il prossimo anno e ora quella promessa va mantenuta, altrimenti vorrebbe dire che ha preso in giro la popolazione ed è inaccettabile che la Regione chieda un rinvio della dismissione". Per il Comitato è improponibile anche una proroga di un solo anno: "Questo territorio ha già dato – sostiene Simoni – l’inceneritore è attivo da più di quarant’anni e questa comunità è stata penalizzata già troppo a lungo. Oltretutto non è stata fatta un’indagine seria sui danni dal punto di vista epidemiologico. In particolare non è stata portata a termine un’indagine sulle conseguenze sul latte materno. L’inceneritore va chiuso e basta, anche una riconversione con un altro impianto a mio parere non è accettabile, il territorio ha già dato".

Sulle dichiarazioni dell’assessora regionale interviene anche Barbara Innocenti, capogruppo della lista civica Insieme per Montale, all’opposizione in consiglio comunale: "Non mi stupisce molto la richiesta della Regione di un rinvio della chiusura dell’impianto – dice Innocenti – lo faceva presagire il grande ritardo con cui ci si è mossi per progettare la riconversione, per la quale non è stato reso pubblico nessun progetto. A un anno dal termine fissato per la chiusura si sarebbe già dovuto avere almeno il progetto del nuovo impianto. Invece di discutere su impianti futuri ci ritroviamo invece a parlare sulla richiesta di tenere ancora aperto quello esistente. Il termovalorizzatore di Montale è tra l’altro già obsoleto e non vorrei che si pensasse ad un suo ampliamento. Ora mi aspetto una presa di posizione netta e chiara da parte del sindaco sulle dichiarazioni di Monni. L’impegno della chiusura nel 2023 va mantenuto. La Regione non può invocare l’emergenza dei rifiuti per mantenerlo aperto perché di questa emergenza è responsabile proprio la Regione stessa che non ha fatto il piano dei rifiuti".

Giacomo Bini