Inceneritore, attacco al sindaco: "Consiglio comunale disatteso"

Aspra polemica di Pd, Agliana in Comune e Cinque Stelle. Bartoli invoca la commissione ambiente

Gli impegni presi in consiglio comunale disattesi il giorno dopo. Vanno all’attacco Pd, Agliana in comune e Movimento 5 stelle, perché nonostante il 21 marzo, al consiglio comunale di Agliana, sia stata approvata la mozione "Rifiuti zero", con l’emendamento presentato dal consigliere Massimo Bartoli (M5s) che impegnava il sindaco a sostenere la "Ferma posizione di chiusura dell’inceneritore al 31 dicembre 2024", il 22, all’assemblea dei soci proprietari dell’impianto d’incenerimento a Montale, anche il sindaco di Agliana Luca Benesperi ha votato la proroga di tre anni più uno. La rappresentante del gruppo territoriale Pistoia-Piana del M5s, Susanna Zinzocchi domanda: "A cosa servono i consigli comunali che approvano una cosa e poi i sindaci ne fanno un’altra? Come mai in cinque anni i sindaci proprietari non hanno mai fatto niente per intraprendere la strada per arrivare allo spegnimento dell’impianto? Come mai si sono decisi soltanto adesso a voler fare un percorso partecipato con la cittadinanza? Vedendo come tengono fede a quanto viene deciso nei consigli comunali, dubitiamo fortemente che effettivamente facciano qualcosa nei prossimi tre anni".

E il consigliere Massimo Bartoli ha chiesto la convocazione della commissione ambiente per chiarimenti in merito. Pd e Agliana in comune attribuiscono la responsabilità di promesse non mantenute non solo al sindaco, ma anche al consigliere delegato all’ambiente, Alfredo Fabrizio Nerozzi.

Il capogruppo di Agliana in comune, Alberto Guercini, dichiara: "La chiusura prevista per il 2023 è stata completamente disattesa dall’amministrazione di centrodestra, bloccata dalle sue ambiguità e che obbligheranno gli aglianesi a convivere per altri quattro con un impianto aperto. Questa responsabilità politica non ricade solo sul sindaco, ma anche sul consigliere Nerozzi, che salvò questa amministrazione promettendo un cambio drastico nelle politiche ambientali".

Piera Salvi