
Non solo dolore e disperazione: dal fango dell’alluvione, anche a distanza di giorni, continuano a emergere anche belle storie. Protagonista "nonna" Adriana, così la chiamano tutti, come se quel gruppo composto da decine di giovani sconosciuti parenti lo fossero diventati davvero. Per via di quell’affetto dimostrato con un gesto che di questi giorni è oro: aiutare spalando, pulendo, accatastando, facendo spazio. Tentando insomma di recuperare normalità. E così alla Catena in una delle tante abitazioni alluvionate sono arrivate all’improvviso braccia volenterose nelle sembianze di un gruppo di venticinque giovani dai 22 ai 25 anni. In quella casa abita proprio la signora Adriana, quasi 82 anni, vedova, ritrovatasi inaspettatamente a dover vivere questa brutta esperienza. "La mamma vive da sola – racconta la figlia Sandra -. Io e mia sorella viviamo poco distante da lì, ma quando l’acqua è arrivata ci siamo trovate bloccate, impossibilitate a raggiungerla. Fortuna che a casa della mamma c’è un piano superiore dove ha potuto rifugiarsi e mettersi in sicurezza. Poche ore dopo gli amici dei nostri figli avevano invaso casa di mia mamma e insieme, un gruppo di circa venticinque ragazzi, hanno liberato i locali allagati e pieni di fango. Credo che si debba dar voce a queste esperienze, incoraggiamo i nostri ragazzi, anche loro sono portatori di valori sani". Commossa e felice la signora Adriana non smette un attimo di ringraziare quei tanti nipoti acquisiti: "Belli, tutti belli. E bravissimi – dice lei contenta -. Non avevo mai vissuto un’esperienza simile in tutti questi anni. La sensazione che si prova è inaspettata, ci si sente spersi. Ma poi si ritrova anche tanta bellezza".
linda meoni