Un solo giorno di ambulatorio pediatrico. A nulla è valso l’accorato appello dei genitori perché qualcuno dei pediatri di famiglia decidesse di occuparsi dei bambini della Montagna Pistoiese. Così, tanti piccoli pazienti da 0 a 14 anni, rimarranno senza assistenza sanitaria. Secondo i genitori sono 778, mentre secondo l’Azienda sanitaria, sono 473, quelli riferibili alla dottoressa Perrone. Lo scenario che si profila (fatto salvo il venerdì, giorno di apertura dell’ambulatorio di Cutigliano) è quello di scendere a Pistoia ogni volta che il bambino si ammala. Tutto questo con gli evidenti disagi per il bimbo malato, magari anche con febbre alta, e il suo accompagnatore. Poi ci sono i pericoli legati a una viabilità dalla dubbia sicurezza, soprattutto d’inverno, con pioggia, neve e ghiaccio, oltre ai costi connessi. Un genitore che parte dall’Abetone andrebbe a sostenere, oltre alla spesa del viaggio, stimata dall’Aci in almeno 0.40 centesimi per chilometro, l’eventuale parcella del pediatra in caso non fosse quello di libera scelta.
Dura la presa di posizione dei genitori: "Facciamo luce sul numero di bambini della Montagna Pistoiese – fa sapere Simone Ferrari –. Quando dieci giorni fa abbiamo scritto la lettera ai pediatri di Pistoia per sensibilizzarli sul problema montagna, alla quale purtroppo non abbiamo ancora ricevuto risposta, i numeri riportati erano quelli che ci avevano fornito i comuni di San Marcello Piteglio e di Abetone Cutigliano ai primi di luglio e per essere precisi non parlavamo di oltre 800 bimbi come dichiarato dal direttore della Società della salute, Daniele Mannelli, ma “solo“ di 704 da 0 a 13 anni. Per ulteriore scrupolo – prosegue Ferrari – abbiamo chiesto nuovamente ai Comuni i numeri aggiornati ai primi di novembre e i dati sono: da 0 a 5 anni 228 e da 6 a 14 anni 550, per un totale di 778.
"Vogliamo far notare – osserva quindi – che comunque si parla di oltre 700 tra bambini e adolescenti che potrebbero rivolgersi al pediatra come riferimento medico e che questo avveniva in parte anche nella realtà, come dimostrato dai dati riportati dal dottor Mannelli a proposito del numero di assistiti che aveva la dottoressa Perrone. Tutto questo per specificare due cose: che noi non ci inventiamo bambini che non ci sono, anzi nel conteggio non abbiamo inserito quei bambini che abitano nel territorio montano di Pistoia, ma che usufruivano e usufruiranno del servizio pediatrico, e che il bando per area carente calcolato solo sui bambini da 0 a 6 anni e che ci concederà tre giorni a settimana il pediatra, è secondo noi sottostimato per le nostre reali esigenze – conclude Ferrari – : sia perché siamo ben di più di quelli riportati dalla Sds, sia perché la montagna non può ammalarsi a giorni alterni".
Andrea Nannini