
La piazza di San Bartolomeo come appare oggi ristrutturata Accanto sarebbe dovuto nascere il parcheggio interrato
Una storia che ha mosso i primi passi addirittura nel 2009, passando per pareri contrastanti (spesso negativi da parte del consiglio comunale) e che ancora oggi non vede la conclusione. Stiamo parlando della realizzazione, mai divenuta realtà nel frattempo, del parcheggio sotterraneo adiacente la chiesa di San Bartolomeo con i lavori che dovevano essere eseguiti dalla "Napoletana Parcheggi" assieme ad una ristrutturazione della piazza. Il precedente, ed ultimo, aggiornamento risaliva a poco prima di Natale del 2022 quando il tribunale civile di Pistoia aveva condannato il Comune a pagare 298.544 euro alla suddetta società per il contenzioso che è andato avanti dal 2009 fino al 2014 per quanto concerne la parte politica. Oggi, però, c’è una novità: l’amministrazione comunale, infatti, aveva presentato ricorso in Corte d’Appello dove è stata accolta da parte del giudice per un "difetto di giurisdizione del giudice ordinario in favore di quello amministrativo, così ritenuta assorbita ogni contraria disposizione della sentenza definitiva appellata" si legge nelle motivazioni della sentenza.
Quindi? Tutto rimane bloccato e, di conseguenza, adesso c’è il contro-ricorso in Corte di Cassazione. Questo è emerso da un recente atto pubblicato dall’amministrazione dove si affida nuovamente l’incarico legale all’avvocato Vittorio Chierroni del foro di Firenze, con nuove spese a carico della collettività per un argomento che, politicamente e per l’interesse pubblico, sarebbe morto e sepolto da quasi un decennio. Quel progetto, infatti, prevedeva la costruzione di un parcheggio interrato da 320 posti situato alle spalle della chiesa di San Bartolomeo e che sarebbe, gioco forza, diventato un serbatoio notevole per l’accesso al centro storico. Alternando pareri positivi e negativi, si è arrivati poi al 2014 quando, sostanzialmente, è stata messa la parola "fine" sulla volontà pubblica di realizzazione. Nel 2015, però, la "Napoletana Parcheggi" vinse il ricorso al Tar, l’anno successivo fu il Consiglio di Stato a ribaltare la prima sentenza e nel 2017 ancora il Tar dette ragione al Comune. Una vicenda strana, se si considera che nella decisione di primo grado è emerso come il dolo che è stato causato dal Comune all’azienda che doveva realizzare l’opera pubblica non sia stato per un atteggiamento non consono col privato ma solo allungando i tempi e richiedendo studi onerosi, a carico della ditta interessata a realizzare l’infrastruttura con la promessa che, entro breve, tutto si sarebbe risolto. I soldi continuano a ballare, il parcheggio non si è mai visto complice un terreno decisamente poco propenso ad ospitarlo e, adesso, si aspetta la prossima tappa – l’ultima – in Cassazione.
S.M.