Il carrello della spesa costa il dieci per cento in più: raffica di aumenti

Nei campi costa tutto di più +concimi +170%, gasolio ++129%, energia +300% +E anche la plastica vola

Se l’autunno si preannuncia caldo su vari fronti, i prezzi sono già bollenti. Parola di Coldiretti Pistoia, che parla di un incremento dello 0,7% su base mensile che porta l’inflazione tendenziale annua nella nostra provincia al 7,9%, col costo del carrello della spesa che cresce per i pistoiesi del 10%.

"È già emergenza prezzi, guardando quel che è accaduto nell’estate – spiegano dall’associazione – e lo scenario è ancor più preoccupante quel che ci aspetta per il prossimo autunno". Dal gas ai barattoli, dal gasolio alle etichette, è in arrivo una tempesta sui prezzi del cibo in Italia con un autunno caldissimo sul fronte economico. Nel sistema agricolo i consumi diretti di energia includono i combustibili per trattori, serre e i trasporti mentre fra i consumi indiretti ci sono quelli che derivano da fitosanitari, fertilizzanti e impiego di materiali come la plastica. In agricoltura si registrano rincari dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio fino al +300% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigazione dei raccolti. Nelle campagne, denuncia Coldiretti, più di un’azienda agricola su 10 è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben oltre un terzo del totale nazionale si trova comunque costretto in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo.

Il comparto alimentare richiede – continua la Coldiretti – ingenti quantità di energia, soprattutto calore ed elettricità, per i processi di produzione, trasformazione, conservazione dei prodotti di origine animale e vegetale, funzionamento delle macchine e climatizzazione degli ambienti produttivi e di lavoro. Aumenti che riguardano l’intera filiera del cibo con costi indiretti che vanno dal vetro, rincarato di oltre il 30%, al tetrapack con un incremento del 15%, dal +35% delle etichette al +45% per il cartone, dal +60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al +70% per la plastica.

"Così non possiamo andare avanti e non ci possiamo permettere di aspettare i tempi lunghi della politica – afferma il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini –. Rischiamo un crack alimentare, economico e occupazionale visto che proprio in questi mesi si concentrano le produzioni agricole tipiche del made in Italy e della dieta mediterranea. L’Italia è un Paese deficitario che importa il 64% del proprio fabbisogno di grano".