I vertici Asl a San Marcello: "Casa della Comunità e più specialisti in arrivo"

La visita al Presidio per fare il punto sui nuovi servizi per la Montagna. Ma la Fondazione Turati attacca: "Serve una collaborazione con le associazioni".

I vertici Asl a San Marcello: "Casa della Comunità e più specialisti in arrivo"

I vertici Asl a San Marcello: "Casa della Comunità e più specialisti in arrivo"

La direzione aziendale dell’Azienda Usl Toscana Centro in visita al Piot di San Marcello "per fare il punto – si legge nella nota emessa dall’Azienda - sui servizi sanitari e socio-sanitari della Montagna pistoiese". Sotto la lente d’ingrandimento di Usl Toscana Centro, la nuova Casa di Comunità, una copertura più ampia di medici, la messa in sicurezza statica del presidio Lorenzo Pacini, il potenziamento dell’assistenza domiciliare, l’efficientemento del Cup, la realizzazione della Struttura di Medicina Interna, maggiore presenza di specialisti e sviluppo delle disponibilità informatiche e tecnologiche. Tutti interventi per i quali, se realizzati, la montagna ha lottato e manifestato da anni. Alla visita si sono uniti rappresentanti delle istituzioni a vario titolo, ma ogni medaglia ha un suo rovescio; infatti, come sottolinea garbatamente la Fondazione Turati: "Apprendiamo che il direttore generale dell’Asl Toscana Centro, Valerio Mari, insieme ai responsabili Asl dei servizi sanitari, sociali e amministrativi, - scrivono dalla Fondazione - ha fatto visita al Piot di San Marcello Piteglio. All’incontro, nel corso del quale è stato fatto il punto sul complesso dei servizi sul territorio montano e sul loro previsto potenziamento, hanno partecipato i vertici della sanità pubblica a livello locale. La circostanza dell’incontro al Piot avrebbe potuto essere l’occasione per i vertici della Asl Toscana Centro per fare una visita anche alle realtà no-profit che operano in montagna non solo per vedere come vengono svolti i servizi erogati in nome e per conto del Servizio sanitario ma anche per valutare se esistono e quali sono le eventuali possibilità di sviluppo e di ulteriore integrazione dei servizi offerti".

La nota fa poi riferimento ad un incontro tenutosi recentemente con gli assessori regionali competenti e le associazioni che in Toscana raggruppano tutte le realtà che operano in convenzione nel settore socio-sanitario. "Ci auguriamo comunque che, nel futuro interesse della popolazione non solo della Montagna, - conclude la nota invitando a una maggiore attenzione - ci siano a breve nuove occasioni di incontro per valutare insieme quali forme di collaborazione possono essere messe in campo, anche per evitare che l’alternativa all’erogazione diretta dei servizi da parte della sanità pubblica resti solo quella offerta dalle multinazionali profit dell’assistenza che si stanno affacciando anche in Toscana".

Andrea Nannini