I tesori di San Giovanni. Tra spiritualità e arte . Il progetto di un museo nel cuore della città

La chiesa e gli spazi di uno dei monumenti che identificano Pistoia. Don Cristiano D’Angelo, vicario generale della Diocesi, traccia il futuro. .

I tesori di San Giovanni. Tra spiritualità e arte . Il progetto di un museo nel cuore della città

I tesori di San Giovanni. Tra spiritualità e arte . Il progetto di un museo nel cuore della città

"La nostra intenzione è di restituire questo luogo alla città, ma anche ai turisti, mantenendo le funzioni per cui nato: un luogo di spiritualità, di cultura, d’incontro, di socializzazione". Così don Cristiano D’Angelo, vicario generale della Diocesi di Pistoia, parla del futuro della chiesa di San Giovanni Fuorcivitas, simbolo del romanico policromo e uno dei monumenti identificativi della città, che conserva al suo interno opere d’arte di straordinario valore, di portata mondiale, tra le quali la Visitazione di Luca della Robbia, il pulpito di Fra’ Gugliemo da Pisa e l’acquasantiera in marmo attribuita a Giovanni Pisano. Don Cristiano è stato nominato rettore della chiesa, dopo la morte di don Leonildo Toni, avvenuta nel settembre del 2022 e ora spera di riuscire a recuperare e rendere fruibile l’intero complesso, che comprende anche l’ex cinema Verdi e l’attigua canonica. "Stiamo lavorando a un progetto – spiega don Cristiano –, che per ora è soltanto di massima, ma che entro l’estate dovrà essere definito e dovrà tener conto di diversi aspetti. Tra questi la dimensione culturale legata alle opere d’arte contenute nella chiesa, che vorrebbe essere incrementata con una serie di interventi, tra cui la possibilità di avere qualche altro spazio espositivo. A tale proposito stiamo valutando la possibilità di collocare lì anche altre opere della Diocesi, coerenti con l’ambiente di San Giovanni. Vorremmo inoltre creare un ambiente che possa essere aperto anche alle mostre, dove far dialogare l’arte antica con quella moderna. Per fare questo vorremmo adibire a tale finalità anche altri spazi del complesso monumentale, come parte del chiostro e parte dell’ex cinema".

C’è poi l’idea di recuperare la grande canonica, alla quale si accede dal chiostro interno e che necessita di un restauro conservativo, in particolare per quanto riguarda il tetto, che è completamente da rifare. "Abbiamo questa grandissima canonica – riprende il sacerdote – e ci piacerebbe farci degli spazi di accoglienza, legati sempre al mondo della cultura e dei cammini e magari legati anche al sociale. Sarebbe bello che un domani questi locali fossero gestiti da persone in situazioni di difficoltà, in collaborazione anche con la Caritas o con gli altri enti diocesani, per favorire l’inserimento di persone disagiate. Quindi una vocazione turistica, ma gestita con un’attenzione al sociale. Altri spazi potrebbero essere messi a reddito, per garantire la sostenibilità nel tempo anche delle nostre opere". Per fare tutto questo però occorrono soldi. "È un luogo estremamente bello – osserva ancora don Cristiano –, è molto amato dai pistoiesi. Siamo fiduciosi e siamo aperti anche ad ascoltare chiunque voglia farsi con noi compagno di viaggio, ovviamente nel rispetto delle finalità, per ridare a San Giovanni Fuorcivitas il ruolo di faro spirituale, culturale e di incontro per la città".

Patrizio Ceccarelli