I problemi della sanità L’affondo di Biagini "No soluzioni tampone Servono più servizi"

La segretaria locale della Cisl fa il punto della situazione sanitaria: "I presidi esistenti non riescono a dare risposte immediate ai cittadini. Basta politiche di riduzione dei costi, occorre un piano assunzioni". .

I problemi della sanità  L’affondo di Biagini  "No soluzioni tampone  Servono più servizi"

I problemi della sanità L’affondo di Biagini "No soluzioni tampone Servono più servizi"

"Per risolvere i nodi della sanità pistoiese serve una riorganizzazione basata sulla concretezza e sul potenziamento dei servizi". A sostenerlo è la segretaria della Cisl Toscana Nord–Pistoia, Alessandra Biagini, che punta il dito sulla situazione dei pronto soccorso e sulle soluzioni tampone annunciate, "come l’innalzamento da 1000 a 1800 assistiti per medico di medicina generale". "Oggi più che mai – evidenzia – saltano agli occhi le criticità del sistema socio-sanitario, anche sul nostro territorio, governato più dal principio della riduzione dei costi che da quello di una seria riorganizzazione dei percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali volti ad ampliare e diversificare l’offerta". Per la segretaria Cisl, "le persone che maggiormente risentono di questa situazione sono quelle più fragili dal punto di vista della salute e deboli dal punto di vista economico e sociale e fra queste gli anziani che spesso sono affetti da patologie croniche e hanno continuo bisogno di assistenza".

I tre ospedali presenti sul territorio, secondo la segretaria Cisl hanno molte criticità. "Due di questi, Pescia e San Marcello, hanno perso negli ultimi anni servizi importanti. E comunque questi tre presìdi da soli non riescono a dare quelle risposte immediate ai cittadini che ne hanno bisogno – prosegue Biagini –, basta pensare ai pronto soccorso, oberati di lavoro, sempre saturi , dove i tempi di attesa sono lunghissimi perché manca il personale". La segretaria Cisl esprime contrarietà anche alla "soluzione tampone individuate dall’Asl", ovvero di avvalersi di professionisti "a gettone" e "a tempo". "La verità – conclude – è che manca un piano di assunzioni per il 2023, che noi chiediamo insistentemente da tempo. Inoltre, per evitare che tutti corrano al pronto soccorso per qualsiasi cosa, occorrerebbe una valida rete di servizi sul territorio".

Patrizio Ceccarelli