
La domanda che si sono posti i fan del "Francesco pavanese" è come diavolo abbiano fatto Marino Bartoletti e Maurizio Sarri a farsi ricevere dal maestrone, visto che Francesco Guccini vive, ormai da tempo, piuttosto ritirato nella sua Pavana. Anche Bartoletti ha candidamente ammesso: "Mi invidio un po’". Certo incontri tra vino e filosofia la casa del cantautore ne deve aver visti molti, mura che, se potessero parlare racconterebbero storie da affascinare chiunque. Quella dei giorni scorsi riveste però un significato particolare, non tanto per i protagonisti quanto per l’uscita dal quasi isolamento volontario del Maestro, cosa che potrebbe riaccendere le speranze di rivederlo un poco più spesso.
Il momento magico – è sempre Bartoletti a raccontarlo sui social – è stato quando il cantautore, che fino a quel momento, "cosa buffa, sembrava il più curiosdo dei due", ha raccontato la genesi delle sue prime canzoni: "Divagando fra i carrarmati americani Sherman vicini al mulino di famiglia, la genesi del rock ‘n roll, i canti trobadorici del ‘200 e la traduzione in dialetto pavanese delle commedie di Plauto".
Guccini, peraltro storico tifoso della Pistoiese, ha avuto modo di confrontarsi con Sarri anche sul mondo del pallone. Bartoletti accenna (Guccini ha chiesto di Ronaldo e chi è il favorito di Sarri per la vittoria del prossimo campionato), ma si trincera dietro l’obbligo della discrezione. Sarri è estimatore di Guccini fin dall’adolescenza. Il fascino della serata dev’essere stato grande, al punto che Bartoletti afferma che su quella storica conversazione ci si potrebbe scrivere un libro.
Alla fine Sarri non voleva più andare via, "ma si è ricordato che fra un paio di settimane comincia il ritiro".
Andrea Nannini