Giunta Danti, il giorno della verità. Stasera si vota la sfiducia al sindaco

L’attuale esperienza amministrativa sembra avere le ore contate, ma non sono esclusi colpi di scena. Tante le implicazioni nell’ipotesi di caduta del governo comunale e insediamento del commissario.

Giunta Danti, il giorno della verità. Stasera si vota la sfiducia al sindaco

Giunta Danti, il giorno della verità. Stasera si vota la sfiducia al sindaco

Giunta comunale di Abetone Cutigliano al capolinea? È la domanda che stasera (dalle 19.30) avrà una risposta, anche se sembra talmente scontata da lasciare spazio a dubbi. I consiglieri, oltre a esprimere il giudizio sull’operato della giunta, dovranno infatti tenere conto degli effetti collaterali e non tutti potrebbero essere a favore dell’annunciata sfiducia.

Le implicazioni sono molte: nell’ipotesi in cui non ci sia più un consiglio comunale in carica, ad esempio, il posto occupato nel consiglio provinciale da Andrea Tonarelli dovrà andare ad altro soggetto.

Così il ruolo di presidente dell’Unione dei Comuni, attualmente ricoperto da Marcello Danti, finirà a Luca Marmo o Fabio Micheletti, perché è abbastanza improbabile che il commissario nominato dal prefetto, che verrà chiamato per pochi mesi a reggere le sorti di Abetone Cutigliano, si vada a insediare in quell’incarico essendo la sua una figura tecnica e non di rappresentanza politica.

L’esperienza del 2017 che vide il dottor De Cristofaro reggere il Comune all’epoca della fusione fu apprezzata da tutti, ma si svolse in un contesto molto diverso. Il commissario dovrà inoltre partecipare alla Conferenza di co- pianificazione, nella quale ci saranno da affrontare anche questioni che fin qui sono risultate molto spinose e anche fortemente divisive.

Inoltre non è certo che lo stesso commissario voglia adottare in modo acritico tutte le indicazioni che ricevere in eredità da un consiglio comunale particolarmente frastagliato.

In ogni caso, la certezza che "il diavolo e l’acqua santa" voteranno insieme si avrà solo dopo che sarà effettivamente accaduto. Lo scambio di accuse tra le parti è stato continuo e a volte pesante, si è passati dal "bullo" all’"irresponsabile" con facilità e questo non ha giovato all’interlocuzione.

La sostanza però è che quattro consiglieri hanno firmato una mozione di sfiducia e sembrano intenzionati a votarla: evidentemente, allo stato attuale, considerano questa l’opzione migliore, anche se il silenzio sceso negli ultimi giorni lascia presagire lavori sotterranei alla ricerca di accordi last minute.

L’entrata in giunta di Andrea Tonarelli sembrava poter accontentare tutti, invece la richiesta di far dimettere Gabriele Bacci è stata giudicata inaccettabile. Di interessi che ballano ce ne sono molti e l’esperienza insegna che in politica gli accordi sono possibili fino all’ultimo momento. Prova ne è che, anche in tempi recenti, c’è stato chi ha firmato una mozione di sfiducia, per poi non votarla.

Andrea Nannini