Genitori artisti per il Centro diurno disabili

Alla struttura della Fondazione Filippo Turati Onlus un dono speciale. Il messaggio: "Augurio di felicità per tutti i nostri ragazzi"

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Pomeriggio di festa e di ringraziamenti lo scorso fine settimana al Centro Diurno della Fondazione Turati in occasione della donazione avvenuta di due bassorilievi. Le opere intagliate nel legno sono due creazioni del padre di una ragazza che frequenta il centro. Dopo l’esperienza positiva tramandata dall’excentro Piccolo Principe, quello di ieri è stato un momento di felicità per tutti i ragazzi e i loro assistenti che giornalmente frequentano il Centro Diurno all’interno della Fondazione Turati di Pistoia, servizio che rientra tra quelli in carico alla Società della Salute cittadina e gestito dalla cooperativa Arca1.

Insieme ai ragazzi e al personale della cooperativa, hanno preso parte alla cerimonia Maurizio De Scalzi, amministratore delegato Fondazione Turati, l’artista Arvenis Vangelisti e Anna Maria Celesti, presidente Società della Salute. "È un momento di soddisfazione e piacere. Il mio ringraziamento verso quello che queste persone fanno giornalmente – ha spiegato Vangelisti –. Ho pensato di realizzare e donare questi due bassorilievi realizzati con legno perché i nostri figli, le persone bisognose di assistenza, venendo qui hanno trovato un nuovo stimolo di vita. Magari dopo situazioni di anni passate in case. Adesso sì, hanno una nuova vita".

Ed è per questo che, spiega l’artista genitore, un’opera rappresenta l’Albero della Vita, proprio per simboleggiare la rinascita, la possibilità di iniziare una nuova vita per i ragazzi che frequentano il centro. "Una giornata di festa con un significato importante che va oltre all’impegno e al dono e al valore artistico delle opere – ha precisato Celesti –. Perché evidenzia anche che questa nuova struttura, che ha confort ambientale e strutturale, permette ai ragazzi che stanno qui un percorso, la possibilità pur nella loro disabilità di essere persone perfettamente inserite in un ambiente in cui svolgono un ruolo. Questo permette non soltanto ovviamente di dare alla famiglia quella possibilità di avere un durante noi ma anche la prospettiva di un dopo di noi".

"Leggiamo questa donazione come un apprezzamento, un segno di riconoscenza per quello che abbiamo fatto – ha detto De Scalzi – e cioè aprire ed accogliere questo Centro Diurno qui, che nasce come conseguenza della chiusa della struttura pubblica del Piccolo Principe".

Gabriele Acerboni