Funivia, gli imprenditori dicono sì. Le firme sono oltre centocinquanta

Si aggiungono alle voci favorevoli all’impianto che dovrebbe collegare La Doganaccia al Corno alle Scale. Altre quattromila erano già state consegnate ai sindaci nel 2017. Si associano Confesercenti e Confcommercio.

In attesa del terzo e ultimo incontro del percorso partecipativo da cui dovrebbe scaturire la decisione sulla funivia dalla Doganaccia al Corno alle Scale, le due opposte scuole di pensiero affilano le armi. I sostenitori del sì hanno raccolto, già nel 2017, oltre 4000 firme su carta e le hanno consegnate ai sindaci dell’epoca. La stessa raccolta (elettronica), è stata fatta dai sostenitori del no e attualmente sono 1919. Nelle ultime settimane i favorevoli hanno contattato molte attività imprenditoriali della Montagna raccogliendo un’adesione pressoché totale con oltre 150 firme che saranno consegnate domani al sindaco Luca Marmo e inviate a: Comuni, Provincia, presidente della Regione e assessore competente. Anche il mondo delle associazioni di categoria ha fatto sentire la sua voce: "Confesercenti segue la discussione in atto con il percorso partecipativo sul collegamento Doganaccia-Corno alle Scale. E’ importante ascoltare e rispettare le opinioni contrapposte. Sarà interessante conoscere l’opinione degli operatori economici del territorio. E’ doveroso, per chi ha la responsabilità istituzionale, decidere per un sì o un no. Confesercenti continua a sostenere che la posta in gioco è tra una montagna attrezzata per la crescita dell’Appennino Tosco Emiliano, di cui il collegamento è parte, oppure una Montagna che non ha la forza progettuale e realizzativa per compiere un salto di qualità dello sviluppo, capace d’invertire la tendenza dello spopolamento. Il collegamento non si contrappone, né esclude specifiche progettualità di tutela e valorizzazione ambientale, culturale e sociale". Anche Confcommercio Pistoia e Prato ha puntualizzato: "Non si può che salutare con favore ogni investimento funzionale alla crescita e alla valorizzazione del territorio. Il turismo è da sempre un asset fondamentale per la sua economia e per le sue prospettive. La Montagna pistoiese necessita di investimenti infrastrutturali capaci di qualificare ulteriormente i servizi che vengono offerti, nell’ottica di una proposta che abbraccia tutto il corso dell’anno. Accanto a questo è altrettanto evidente che gli interventi infrastrutturali, devono essere accompagnati da una rete di opportunità capaci di assicurare congruità tra il forte impegno economico e la ricaduta successiva. Pensiamo sia opportuno e corretto, quindi, raggiungere una decisione fondata su ragionamenti qualificati e competenti, in una sintesi orientata al progresso del territorio".

Andrea Nannini