
Mentre l’azienda fa shopping per ingrandirsi, è un’estate di lavoro intenso all’Hitachi Rail di Pistoia. Le commesse di nuovi treni da produrre di certo non mancano nello stabilimento di via Ciliegiole e l’estate 2021 si conferma sugli ultimi livelli. Le maestranze pistoiesi stanno lavorando in questi mesi sulla maxi commessa dei Frecciarossa 1000 destinati alla Spagna (quelli visibili in questi giorni sul piazzale dello stabilimento, lato circonvallazione) insieme alla conclusione della fornitura dei treni Rock, che già hanno iniziato il loro servizio commerciale anche sulle linee ferroviarie toscane.
Il futuro del treno, al pari di quello delle auto, è però ibrido: vale a dire convogli dotati sia di motori alimentati a corrente elettrica che di motori diesel, utilizzabili in alternativa l’uno all’altro. Un grosso vantaggio per un paese come l’Italia, dove ancora molte linee ferroviarie sono senza catenaria, come ad esempio l’Empoli-Siena o la linea della Garfagnana da Lucca fino ad Aulla.
"Su questo Hitachi Rail ha lavorato al suo prodotto di punta, l’HMU – afferma Paolo Mattii, segretario generale della Fiom Cgil di Pistoia –. Il primo esemplare si trova in questo momento sul circuito-prova di Velim, in Repubblica Ceca, per fare i test di messa a punto prima della produzione in serie destinata al committente, Trenitalia". A differenza di altri treni ibrdi, l’HMU potrà contare anche sull’alimentazione a batteria, rappresentando quindi un treno "tri-power" a tutti gli effetti. Se non ci saranno intoppi a gennaio 2022 il primo treno tornerà in Italia con la certificazione Rfi, pronto a viaggiare. La produzione comunque è già iniziata. Trenitalia nei mesi scorsi ha ordinato 70 convogli in tutto con opzione per altri 65.
"Le prospettive sono più che rosee – sottolinea Mattii – il settore del trasporto ferroviario è visto in forte crescita nei prossimi anni a livello mondiale. Anche mercati come quelli americani, solitamente un po’ allergici ai treni ad alta velocità, si stanno lentamente convertendo al treno, che ha il vantaggio di portare i passeggeri nel centro delle città e non in aeroporti quasi sempre nel mezzo del nulla. Hitachi è un’azienda solida e a Pistoia siamo pronti a raccogliere queste nuove sfide produttive". Ci sono però anche novità da un punto di vista sindacale. Su tutte, le pensioni di amianto che sono state confermate negli importi previsti inizialmente: i tanto temuti tagli agli importa, insomma, non ci sono stati.
"Dopo l’incontro con Inps dei giorni scorsi – prosegue Mattii – abbiamo avuto conferma che gli importi comunicati inizialmente ai pensionati non verranno toccati. Nei prossimi giorni dovrebbero arrivare le lettere dell’Inps con la trasformazione da provvisorie a definitive delle cifre confermate inizialmente. Una partita che si conclude nel migliore dei modi".
C’è però anche altro: dopo un lunga trattativa iniziata ai tempi di Ansaldo Breda, i lavoratori dell’indotto vengono tutelati da un accordo che permetterà loro di avere, mensa, formazione, sicurezza e altri benefit a carico del datore di lavoro. "Per la prima volta dal 2001 ad oggi i lavoratori dell’indotto non saranno più dei ‘fantasmi’ in fabbrica – sottolinea Jury Citera, segretario Fim-Cisl Toscana Nord –. Un accordo arrivato dopo una bella trattativa molto costruttiva con Hitachi, durata più di due anni che ha portato finalmente ad una valorizzazione delle persone".
Francesco Storai