L'ultimo saluto a Francesco Marrassini. Fu artefice dell’Acf Agliana

Il funerale nella chiesa della Misericordia di Pistoia

Francesco Marrassini

Francesco Marrassini

Pistoia, 6 febbraio 2023 - Un adorabile brontolone, innamorato folle delle sue calciatrici prima ancora che del calcio femminile, di cui però era un fine conoscitore. Questo era Francesco Marrassini, scomparso l’altro ieri a 85 anni, il cui funerale sarà officiato questo pomeriggio, a partire dalle 14.30, nella chiesa della Misericordia di Pistoia. Al "presidentissimo tascabile", così com’era stato simpaticamente ribattezzato, non si poteva non voler bene. Anche l’ultima volta che l’abbiamo incontrato, in tempi di pandemia, non aveva fatto mancare i suoi proverbiali "lei" (guai a dare del tu a chi stimava) e saluti: "Ricorda quanto prendeva d’ingaggio Carolina Morace ad Agliana?".

La risposta era scontatata. Da lì scaturì la solita, simpatica, a tratti esilarante, conversazione sul pallone del "gentil sesso". Perché Marrassini, che amava fare la formazione anche a tecnici quotati e pure nell’anno dello scudetto, stagione 1994/95, con Claudio Sermi in panchina (che da buon tecnico, ascoltava le direttive presidenziali per poi fare di testa sua) amava così tanto le sue giocatrici che non solo stipendiava profumatamente, ma cui trovava pure il lavoro mattutino e offriva, spesso e volentieri, la pizza dopo l’allenamento serale. Salvo poi lamentare che le stesse ricordassero alla perfezione il giorno in cui passare dalla sede a riscuotere. Quasi il copione di un riuscitissimo lungometraggio, un gioco delle parti nel quale era indiscusso campione. Portò l’Acf Agliana sul tetto d’Italia con prima squadra (’95) e giovanile, tra un litigio e l’altro con l’attuale patron del Real Aglianese Armando Esposito, un tempo soltanto allenatore, conquistò a Venaria Reale contro il Torino la Coppa Italia nel ’97. L’ispirazione era quella dell’Albertone nazionale, quel fantastico Sordi presidente del Borgorosso Football Club, che andava in panchina e pregava Cesarino di spingersi in avanti. La terra gli sia lieve.