Nell’immaginario comune e in letteratura appare come un gatto nero, un corvo, talvolta un rospo o una capra, ma chi è e a cosa serve il famiglio? E perché è il compagno fidato di una strega? Ne parla l’autrice pistoiese Francesca Matteoni nel suo nuovo libro, edito per Effequ edizioni, "Il famiglio della strega". Matteoni è folklorista e autrice di libri di poesia, romanzi, saggi e ha all’attivo pubblicazioni accademiche in italiano e inglese. "Ho cominciato a lavorare a questo libro diversi anni fa, precisamente quando mi trovavo in Regno Unito per gli studi del dottorato di ricerca – sottolinea l’autrice -. Originariamente l’opera era stata pubblicata da Aras Edizioni nel 2014, e oggi, torna in libreria in versione aggiornata per Effequ riportando un’accurata ricerca intorno alla figura della strega". Se si pensa agli animali, o famigli, che accompagnano le streghe il primo a venire in mente è certamente il gatto. Notoriamente associato alla magia malefica, che fosse o meno appurata una sua relazione con una presunta strega. Si credeva, ad esempio, che esso potesse succhiare via il respiro ai bambini addormentati. Soffermarsi su questa credenza può aiutarci a fare maggior chiarezza sulle abitudini dello spirito familiare. Un altro animale a godere di pessima reputazione era il rospo. "Nel Seicento, secolo della rivoluzione scientifica, decine di migliaia di persone venivano giustiziate per il crimine, inesistente, di stregoneria. Cosa valgono, oggi, le loro vite? Come testimoniarle? Dal mio punto di vista valgono moltissimo, per la loro innocenza di ieri e di oggi, perché anche in tempi moderni chiunque trasgredisca i confini dati finisce per restare vittima degli stessi stigmi sociali".
Samantha Ferri