Documenti falsi per ottenere il permesso soggiorno: denuncia ed espulsione

Protagonisti due cittadini cinesi e un nigeriano. Fondamentale l'attenzione degli operatori dell'ufficio immigrazione della questura che non si sono lasciati sfuggire alcune imprecisioni nei documenti

Documenti per il rilascio del permesso di soggiorno

Documenti per il rilascio del permesso di soggiorno

Pistoia, 5 novembre 2019 - Se tutto fosse filato liscio come loro avevano preventivato, avrebbero ottenuto il permesso a soggiornare nel nostro Paese per cinque anni. Ma quei documenti mancanti a una prima consegna - ovvero l'attestato a dimostrazione del superamento dei test sulla conoscenza della lingua italiana - e arrivati successivamente agli sportelli della questura poco sembravano corrispondere al vero, dal momento che i due cittadini cinesi dimostravano una scarsa conoscenza dell'italiano. Il sospetto dell'operatore di polizia ha dato quindi impulso a più approfondite indagini finite poi con il rigetto della richiesta e l'avvio delle procedure di espulsione.

Protagonisti dell'episodio due cittadini della Repubblica Popolare Cinese, un uomo e una donna intorno ai 40 anni, giunti in due occasioni al front office dell’Ufficio immigrazione della Questura. Fondamentale è stata la prontezza dell'operatore in servizio che viste le reali attitudini dei due ha prima respinto la richiesta di permesso e poi avviato ulteriori approfondimenti. Contattato l'Istituto che stando a quanto dichiarato dai due avrebbe rilasciato l'attestato di conoscenza della lingua italiana, l’Istituto stresso ha misconosciuto l’atto e ha anche confermato che i due richiedenti non avevano mai nemmeno tentato di frequentare un corso presso di loro. Lo stesso giorno è stato denunciato per gli stessi reati un cittadino nigeriano, un richiedente protezione internazionale e anch’esso poco meno che quarantenne, che ha pensato bene di presentare una dichiarazione di ospitalità completamente falsa: allo sportello dell’Immigrazione ha infatti consegnato un atto apparentemente firmato da due cittadini italiani che gli avrebbero concesso in affitto un immobile di loro proprietà, permettendogli quindi di regolarizzare la propria richiesta di soggiorno con un domicilio formalmente idoneo.

Anche in questo caso l’operatore insospettito dai documenti evidentemente non verosimili ha deciso di sospendere la pratica per verificare l’autenticità del documento. Alla fine è risultato che lo straniero aveva infatti non solo redatto di proprio pugno la dichiarazione di ospitalità, ma vi aveva apposto anche le firme dei proprietari, allegando anche le fotocopie dei loro documenti d’identità. Anche nei confronti del cittadino nigeriano si è quindi proceduto alla denuncia penale e all’avvio del procedimento amministrativo finalizzato al rigetto dell’istanza e alla conseguente revoca del permesso di soggiorno di cui risultava al momento titolare. Sono in corso accertamenti per comprendere come quest’ultimo si sia procurato le copie dei documenti dei due proprietari per scoprire eventuali complici, che rischiano denunce per reati ancora più gravi.