Entro il 2027 l’Università degli Studi di Firenze dovrà liberare il complesso immobiliare delle Cascine e trovare una nuova sistemazione per il dipartimento e la scuola di Agraria, che da oltre un secolo hanno sede nel parco mediceo. Un’operazione non facile, che inizia nel 2009 con quell’accordo che porta la firma dell’allora assessore Tea Albini e che a distanza di 15 anni – anche per le resistenze di studenti e docenti che temono di vedersi ’scippata’ un’istituzione di grande valore – ancora non si concretizza.
Ma adesso una svolta sembra vicina, sia per i destini di una facoltà, agraria appunto, che per il futuro di una città intera, Pistoia. Nelle scorse settimane l’Università, il Comune di Pistoia e la Fondazione Caript hanno infatti firmato un protocollo d’intesa per lo sviluppo, nella città che è la capitale europea del vivaismo, di attività che, in via prioritaria, riguarderanno la ricerca e la didattica negli ambiti di Agraria, Ingegneria, professioni sanitarie e servizi alla persona. "Abbiamo accolto con grande interesse la proposta di collaborazione formulata da Fondazione Caript e Comune di Pistoia – ha affermato la rettrice Alessandra Petrucci – l’accordo getta infatti le basi per sviluppare attività di ricerca, didattica, valorizzazione delle conoscenze e innovazione".
Primo passo è la costituzione di un gruppo di lavoro per verificare la fattibilità del progetto, definendone contenuti, tempi e quadro delle risorse necessarie. L’insediamento universitario comprenderà attività didattiche e di ricerca, di trasferimento tecnologico e di trasformazione produttiva delle conoscenze. Tra gli ambiti di verifica i servizi agli studenti, docenti, ricercatori e le collaborazioni con il tessuto economico pistoiese. L’amministrazione Tomasi ha manifestato interesse ad accogliere sul territorio l’Ateneo, impegnandosi a individuare una pluralità di opzioni relative agli insediamenti nell’ambito di una pianificazione urbanistica generale ed eventualmente immobili di sua proprietà.
Fondazione Caript invece assicura il proprio supporto a tutto il percorso, anche mettendo a disposizione aree ed edifici, come quelli degli enti strumentali Uniser (fondazione dedicata a ricerca, innovazione e alta formazione) e Gea-Green Economy and Agriculture (società dedicata ai vari ambiti della transizione ecologica e alla cura). Il gruppo di lavoro dovrà presentare i risultati dell’analisi di fattibilità entro la fine del 2024, ma il verdetto è atteso già alla fine dell’estate. Firenze rischia di perdere un pezzo importante della sua storia, Pistoia di contro è pronta a raccogliere una grande opportunità.
Antonio Passanese