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Enrico Galiano e "La società dei Salvaparole" Intervista ’immaginata’ allo scrittore apocalittico

Enrico Galiano e "La società dei Salvaparole" Intervista ’immaginata’ allo scrittore apocalittico

Cosa succederebbe se le parole scomparissero? Non dobbiamo lavorare troppo di fantasia, perché ci ha pensato Enrico Galiano, con il libro "La società segreta dei Salvaparole".

Nel libro dello scrittore, il protagonista, Samu, pensa che non sia un gran problema, ma togliendo parole importanti come amicizia e amore, rischia di perdere il suo migliore amico Nico e non potrebbe conquistare Rachele. Così, entra nei Salvaparole. Abbiamo provato a fare delle domande all’autore relative al libro, purtroppo non ha replicato e abbiamo provato ad immaginare le sue risposte.

Secondo lei si devono salvare tutte le parole? Anche quelle brutte del linguaggio giovanile?

"Può sembrare strano, per me dovremmo salvare tutte le parole! Anche quelle brutte, come orribile, cavolo, accipicchia. Probabilmente le usiamo troppo, ma fanno pur sempre parte della lingua che conosciamo". Secondo lei, usare solo le parole belle e gentili, aiuterebbe in qualche modo a far diventare la società migliore?

"Sì, ma troveremmo comunque un modo per fare cose sbagliate".

Anche quando aveva la nostra età, pensava che fosse molto importante salvare le parole?

"No, non lo pensavo all’epoca. Come tutti i ragazzi, prima non capivo come le parole non possano essere sostituite".