"È scivolato scendendo. Non capiamo perché"

Dal titolare della ditta pratese un messaggio di vicinanza alla famiglia del ferito

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"È un professionista di grande esperienza. Non capiamo che cosa possa essere successo. Siamo tutti addolorati e vicini alla sua famiglia". Valter Pelhuri, titolare della ditta pratese per cui lavora l’operaio coinvolto ieri nel drammatico infortunio a Candeglia, è sconvolto. Era impegnato su un altro cantiere al momento dell’incidente, ma appena saputa la notizia è corso immediatamente sul posto e poi all’ospedale di Careggi per seguire da vicino in prima persona l’evoluzione della situazione.

"Lavora con noi da un anno – racconta con affetto del ferito, anche lui pratese –, è un grande lavoratore con una lunga esperienza sulle spalle. Tra di noi c’è anche una profonda amicizia. Siamo veramente sconvolti e molto preoccupati".

Dal racconto di alcuni colleghi presenti al momento della caduta, il 62enne sarebbe scivolato scendendo dall’impalcatura, forse dopo aver messo male un piede, precipitando da un’altezza compresa tra i tre e i quattro metri. Pochi attimi, poi il volo nel vuoto e i soccorsi disperati con manovre che hanno tenuto impegnato a lungo il personale della Croce d’Oro di Montale e dell’automedica. È stato necessario stabilizzare e intubare l’operaio sul posto, prima di poter decollare con Pegaso che ha portato il ferito a Careggi. Anche alcuni dei compagni di lavoro che hanno dato l’allarme hanno raggiunto il pronto soccorso del nosocomio fiorentino per accertarsi delle condizioni del loro collega e lì si sono trattenuti fino a sera insieme al titolare. "Sono stati effettuati i rilievi di rito, ma il cantiere non è stato sequestrato perché è tutto regolare – continua Pelhuri contattato da La Nazione –. Adesso ci aspettano delle ore molto difficili, ho trascorso il pomeriggio in ospedale nella speranza di avere notizie e ci ritornerò in serata, giusto il tempo di una doccia". Tutti pregano per un lieto fine.

elisa capobianco