
Il pianoforte di Mozart e quello di Schubert, uno accanto all’altro per risvegliare i timbri e le sonorità originali di un’epoca. L’Accademia internazionale "Giuseppe Gherardeschi" presenta le ultime acquisizioni di una collezione di strumenti a tastiera unica nel suo genere, con la quale è possibile affrontare ed eseguire un repertorio che va dal Cinquecento ai nostri giorni. Il fortepiano costruito da Keith Hill, pluripremiato costruttore americano, è stato acquistato da don Umberto Pineschi – fondatore e presidente dell’Accademia – alla fine del 2017, ed è la copia di un esemplare fabbricato nel 1790 da Anton Walter, produttore di strumenti ben noto nei circoli aristocratici e tra i musicisti del tempo, come dimostra il lungo elenco dei suoi clienti.
La corte di Vienna aveva quattro suoi esemplari e Mozart e Beethoven ebbero spesso l’occasione di elogiare il bellissimo suono dei suoi strumenti. Il pianoforte viennese Bowitz, databile intorno al 1830, è invece arrivato a Pistoia da poco più di un mese. Carl Bowitz era uno dei più importanti costruttori operanti nella capitale austriaca. E’ il tipico strumento d’inizio Ottocento, più grande nelle dimensioni e nell’estensione sonora, esattamente quella che richiedono le ultime Sonate di Beethoven e gli Improvvisi di Schubert, ma anche i Notturni di Chopin e di John Field, o le composizioni che Schumann dedicò al pianoforte. Ha la martelliera rivestita in pelle di ovino, la tastiera è in avorio e i tasti cromatici sono ricoperti di ebano. Ha una notevole intensità di suono ed è molto gradevole a suonarsi. Per presentare i due strumenti, i musicisti dell’Accademia hanno organizzato un ciclo di concerti nell’intenzione di far rivivere l’universo sonoro che animava Vienna negli anni dell’affermazione dello stile classico, dall’epoca di Haydn e Mozart a quella di Beethoven e Schubert.
Domani, domenica 25 ottobre, nella Chiesa di Sant’Ignazio, in piazza dello Spirito Santo (ore 18.00), Carlo Pernigotti, Michele Salotti e Ottaviano Tenerani dedicano il pomeriggio musicale alla prima scuola viennese. In programma tre sonate di Mozart (K 570, K 280 e K 381, per pianoforte a quattro mani), insieme all’Improvviso op. 142 n.3 e ai Momenti musicali op. 94 n. 2, 3 e 6 di Schubert.
Il prossimo 20 novembre, invece, il soprano Bianca Barsanti accompagnata da Michele Salotti eseguirà una serie di lieder di Beethoven, per ricordarne il 250° anniversario della nascita. Infine, il 29 novembre, Glenda Poggianti eseguirà due delle pagine più note del catalogo beethoveniano: le Sonate n. 21 op.53 "Waldstein" e n. 23 op.57 "Appassionata". L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili, nel pieno rispetto della normativa per l’emergenza Covid.
Chiara Caselli