De Simone interrogato. Chiesti i domiciliari: "Con la Pistoiese non c’entra niente"

Il ’garante’ del trust Orange per circa un’ora davanti al gip Martucci. Oggi il pronunciamento sull’attenuazione della misura cautelare. Per la difesa il sequestro dei finanzieri in sede sarebbe illegittimo.

De Simone interrogato. Chiesti i domiciliari: "Con la Pistoiese non c’entra niente"

De Simone interrogato. Chiesti i domiciliari: "Con la Pistoiese non c’entra niente"

È arrivato poco prima delle 13, scortato dalla polizia penitenziaria, maglioncino scuro e sguardo dritto ai cronisti che lo aspettavano all’ingresso del Tribunale in piazza del Duomo. È durato poco meno di un’ora l’interrogatorio di garanzia, davanti al gip Patrizia Martucci, di Maurizio De Simone, ’garante’ del trust Orange e di fatto ’ patron’ della Us Pistoiese 1921, arrestato all’alba di giovedì dagli uomini della guardia di Finanza di Pistoia in esecuzione dell’ordinanza cautelare emessa dal gip di Roma Mara Mattioli, nell’ambito della maxi indagine partita dalle Fiamme Gialle di Venezia su una frode fiscale milionaria relativa a fondi Ue e Pnrr. Indagine che ha portato all’arresto contestuale, tra gli altri, anche di Stefan Lehmann, l’imprenditore tedesco che rilevò la società di calcio cittadina nel gennaio del 2022.

De Simone, accompagnato dal suo legale, l’avvocato Gerardo Perillo di Avellino, ha risposto alle domande del gip, fornendo alcuni informazioni e respingendo ogni addebito. L’avvocato ha fatto richiesta di attenuazione della misura cautelare nei domiciliari e il giudice, che trasmetterà tutti gli atti al Tribunale di Roma, si è riservato. La decisione è attesa per oggi. Intanto, trapelano alcuni dettagli, come il fatto che il legale di De Simone chiederà il dissequestro del vasto materiale documentale prelevato dagli uomini della Guardia di Finanza di Pistoia, durante la perquisizione della sede della Pistoiese nel blitz di giovedì mattina. Si tratta, in questo caso, di un’operazione legata all’altra inchiesta, quella parallela avviata alla fine del 2023 dalla Procura di Pistoia e diretta dai sostituti procuratori Linda Gambassi e Luisa Serranti.

"Con la Pistoiese, De Simone non c’entra niente", le parole dette a gran voce ai cronisti dall’avvocato Perillo all’uscita dal tribunale. Secondo la tesi della difesa, infatti, De Simone, in quanto garante del trust orange ma senza alcun ruolo formale nel club, sarebbe estraneo all’indagine pistoiese e addirittura non ci sarebbero stati i presupposti per un sequestro nella sede arancione. Eppure risulta nelle quattro persone indagate per bancarotta fraudolenta e false fatturazioni nell’indagine pistoiese. Insieme a lui ci sono Matilda Jace, amministratrice unica dell’Us Pistoiese e figura legatissima a De Simone, tanto da aver ricoperto ruoli di rilievo anche nel già citato trust inglese; Omar Vecchione, imprenditore di Avellino già agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta di Venezia, ex amministratore della società di servizi Omav (anche se, come evidenziato dagli inquirenti, l’amministratore di fatto era lo stesso De Simone); Antonio Gammieri, commercialista della Us Pistoiese 1921, coinvolto con lo stesso De Simone nell’inchiesta della procura di Avellino su un giro di false fatturazioni per la riscossione del ’bonus facciate’, per una presunta truffa da 15 milioni di euro. Quest’ultimo, peraltro, è il padre di Alessandro Gammieri, ex amministratore della società arancione e figura apicale dell’era Lehmann.

Alessandro Benigni

Martina Vacca