De Franceschi-Pacinotti hi-tech. Nei laboratori è arrivato il "cobot"

Presentato il nuovo macchinario futuristico. "Siamo una delle poche scuole in Italia ad averlo in dotazione"

De Franceschi-Pacinotti hi-tech. Nei laboratori è arrivato il "cobot"

De Franceschi-Pacinotti hi-tech. Nei laboratori è arrivato il "cobot"

Una macchina di ultimissima generazione, tecnicamente un "cobot", talmente evoluta da esser capace di combinare al meglio le prestazioni ripetitive dei robot con le capacità e abilità individuali della persona.

Si arricchisce di un nuovo e importante pezzo il laboratorio scolastico dell’Istituto professionale De Franceschi-Pacinotti, il che permetterà ai ragazzi di approcciare in prima persona con la tecnologia più innovativa del momento. Tradotto: gli studenti arriveranno a fine ciclo di studi potenzialmente sempre più formati, preparati e professionali, pronti per essere inseriti nel mondo del lavoro con ancor più stabilità e competenze.

II cobot in questione – un Doosan Robotic – è stato acquistato dalla scuola grazie a dei fondi europei (raccogliendo tra l’altro la proposta avanzata da uno degli studenti, Francesco Matani) ed entra a far parte di una strumentazione laboratoriale già ricca che ad oggi conta numerose altre macchine di nuova generazione come stampanti e scanner 3D, macchine a controllo numerico Cnc e loro simulatore, taglio laser, simulatore di saldatura e strumenti di misura digitali.

Per semplificare l’approccio con questa nuova macchina saranno proposti dei corsi ad hoc rivolti ai ragazzi con il supporto del professor Filippo De Carlo del dipartimento di ingegneria industriale dell’Università di Firenze. "L’occasione di partecipare a questo bando è maturata in estate – ha spiegato il professor Massimo Capperi, responsabile del dipartimento di meccanica del Pacinotti –; avere un cobot tra le dotazioni scolastiche superiori è un fatto decisamente raro nel nostro Paese. Le aziende ci chiedono un orientamento verso il 4.0: ecco, con questa nuova acquisizione possiamo certamente dire che il nostro laboratorio è tendente quasi al 5.0".

Compito del professor De Carlo è stato quello di illustrare le potenzialità di questa macchina, spiegando che "il cobot permette non di sostituire l’uomo ma di affiancarlo sottraendolo ai rischi che si possono correre in area saldatura in materia di sicurezza. Dunque si tutela il lavoratore e al contempo si aumentano i ritmi produttivi. Questo è possibile grazie a dei sensori che il cobot ha e che permettono una perfetta integrazione del lavoro uomo-macchina, rendendo superflua l’applicazione di cancelli di protezione e quindi eliminando i tempi morti di spostamento tra postazioni. Un salto tecnologico notevole. Ai ragazzi dico di sfruttare al meglio quella che si presenta a tutti gli effetti come una importante opportunità".

A salutare questo importante momento ieri tra gli altri la preside Barbara Paggetti, il suo vice Edoardo Baroncelli, il vice presidente della Provincia Gabriele Giacomelli, Argeo Bartolomei presidente Cna Industria Toscana e Gianni Ossola per la Homberger, azienda presso la quale l’Istituto ha acquistato il robot. "È sempre una boccata d’aria buona quella che si respira quando un laboratorio scolastico si rinnova – ha detto il sindaco Alessandro Tomasi, intervenuto per accogliere la novità –, perché questo ci consente di mettere nelle condizioni di massima competitività e formazione i nostri ragazzi. Là fuori sono tante le aziende che vi aspettano – ha chiuso rivolgendosi agli studenti –, non perdete l’occasione che la scuola vi offre".

Linda Meoni