
Damien Rice (foto Quartieri)
Pistoia, 16 luglio 2016 - Damien Rice è il saluto del festival Blues a Pistoia, un'edizione caratterizzata da ottima musica ma da polemiche per alcune serate 'scariche'.
Il concerto dell'artista irlandese ha fatto registrare il sold out con circa 4000 persone in piazza. All'inizio del concerto il cantante ha chiesto che nessuno camminasse durante la sua esibizione e per questo anche gli stand con cibo e bevande hanno dovuto chiudere.
Rice ha iniziato la sua esibizione con My favourite faded fantasy, poi 9 crimes, delicate, I remember e Amie come da scaletta.
Il pubblico ha dimostrato di gradire e sta applaudendo in piazza. Fuori tante famiglie per un sabato sera di festa del luglio pistoiese, favorita anche da un clima più clemente degli ultimi giorni.
Sul palco, la 37esima edizione ha visto un alternarsi di artisti con ben 31 show di band diverse (di cui 6 emergenti selezionate da vari “scouting”) fino a chiudere con il sold out di sabato 16 luglio. Anche quest’anno sono stati proposti appuntamenti diversificati per tipologie di pubblico: dai concerti per i più giovani (Mika e soprattutto Bastille), al blues di Brian Auger e Lucky Peterson, dal rock più intenso di Skunk Anansie e Whitesnake fino alle serata più ricercate come quelle con The National, Father John Misty e Damien Rice cha hanno richiamato un gran numero di turisti stranieri.
Per l’intera manifestazione si stima un 10% di tagliandi acquistati da stranieri mentre oltre il 50% dei tagliandi deriva invece da residenti fuori Toscana, con punte fino al 70% per le esclusive italiane: dati che sicuramente hanno ricadute positive per il turismo cittadino, che infatti, dal 4 al 17 luglio, registra un’impennata del +44,85% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con punte di oltre il +69% di turisti sotto i 24 anni, oltre il +65% di turisti tra i 25 e i 34 anni e +64,87% per turisti dai 35 ai 44 anni. Un turismo giovane, che è peraltro il più difficile da intercettare, ma anche il più importante perché rappresenta un investimento nel futuro. Si tratta quindi di una crescita vertiginosa registrata nel Comune di Pistoia, peraltro in netta controtendenza rispetto anche al restante territorio provinciale.
Tra le note curiose del Festival da citare, l’originale flashmob organizzato dal fans club dei The National, la perseveranza dei ragazzi di Bastille Italia in attesa per oltre 24 ore davanti alle transenne, il bagno di folla (con il microfono a cavo!) di Matt Berninger dei National, lo stage-diving di Skin, l’aftershow ad inviti organizzato dai Whitesnake per quella che probabilmente è stata la loro ultima esibizione in Italia, una buona parte dei componenti della Bandabardò che hanno raggiunto sul palco il chitarrista Finaz durante l’Italian Blues Night, la riproduzione di un teatro a cielo aperto per lo spettacolo di Damien Rice fino al suo splendido duetto con Francesca Michelin a notte inoltrata. Imponente anche l’impatto mediatico del Festival: oltre 650 i pass rilasciati a stampa, operatori web e fotografi oltre ai 13 media partners ufficiali che hanno sposato la manifestazione.
Ecco alcuni commenti rilasciati durante il Festival da giornalisti ed addetti ai lavori: «Pistoia Blues è oggi un marchio oramai affermato che è sinonimo di “qualità” nella proposta musicale dei propri cartelloni - afferma Mario Bufano di Controradio - E deve essere “la qualità”, l’unico parametro che caratterizzi un festival di dimensioni internazionali». «Formare il pubblico con una programmazione di qualità affinché questo acquisisca consapevolezza deve assolutamente rimanere la priorità - continua Giulia Nuti (Ilpopolodelblues / Il Mucchio) - Tuttavia va preso atto del fatto che il blues, nella sua forma pura, sta cambiando ed è un genere che difficilmente, nel 2016, da solo può riempire le grandi piazze». «Da oltre 10 anni vengo al Festival Pistoia Blues da Ferrara come fotografo per Ansa, Chitarre e molte altre testate di rilievo - afferma Fabio Possanza - Il festival diffuso mi piace parecchio: da più possibilità alla gente di partecipare ad una serata del festival rispetto ai più limitati 3 giorni». «La formula del Festival è vincente, soprattutto perché non è troppo condensata e non si esaurisce in 2-3 giorni, ma riesce ad accompagnare e a rendere viva l’attenzione del pubblico, dei media e della città che ne giova per l’afflusso di sempre numerosi turisti in un arco temporale di maggior respiro» - ricorda Mathias Marchioni capo servizio della Testata Outune.net, fotografo di Onstageweb.com e di Virgin Radio Italy. Il Festival diventa sempre più seguito sui social con oltre 700.000 persone raggiunte tramite i social networks negli ultimi 10 giorni. Infatti, oltre al sito pistoiablues.com ed alla pagina facebook ufficiale facebook.com/pistoiablues, si rilevano seguiti anche Snapchat, Twitter ed Instagram con migliai di condivisioni di foto e video pubblicati dallo staff. Quella del 2016, un’altra edizione da non dimenticare in attesa di quella del 2017, che sarà certamente “speciale” facendo parte del programma di Pistoia Capitale italiana della Cultura