REDAZIONE PISTOIA

"Dalla parte dei più fragili" Una folla nel nome di Vermigli nella Marcia per la giustizia

Il figlio Tommaso ha letto il ricordo del padre, scomparso a luglio. Sul palco don Ciotti. Rosy Bindi, Erri De Luca, padre Zanotelli e Mario Lancisi. Un messaggio dal presidente Lula.

Una piazza Risorgimento pienissima di persone di tutte le età, come non si vedeva da tempo, quella che sabato 9 settembre, alle 21, ha partecipato alla XXX "Marcia per la giustizia". Promossa da Casa della solidarietà-Rete Radié Resch e Libera con il patrocinio del comune di Quarrata, mancava sul palco l’ideatore della manifestazione, Antonio Vermigli, scomparso a 72 anni il 12 luglio scorso, per una malattia. Ma la presenza dell’attivista quarratino, fondatore tra l’altro della Rete Radiè Resch, è stata assicurata dalla proiezione del video sulla sua opera a favore degli ultimi e dalle parole in suo ricordo dedicategli dal figlio Tommaso (foto), dal sindaco Gabriele Romiti e dagli ospiti. Vermigli stesso li aveva invitati a partecipare tra maggio e giugno lavorando fino agli ultimi istanti di vita all’organizzazione della marcia. Ed è stato Tommaso a raccogliere il testimone del padre, aiutandolo a preparare questa trentesima edizione, dedicata al tema "L’obbedienza non è più una virtù", anche in omaggio al centenario della nascita di don Lorenzo Milani. Sul palco si sono alternati gli interventi di don Luigi Ciotti, (fondatore Gruppo Abele e Libera), padre Alex Zanotelli (missionario comboniano), Rosy Bindi (presidente del Comitato per la nascita di don Lorenzo Milani), Erri De Luca (scrittore) e Mario Lancisi (giornalista e biografo di don Milani). E’ stato anche letto il messaggio inviato personalmente dal presidente del Brasile, Lula da Silva, che aveva stretto rapporti di amicizia con Vermigli. "Quello che hanno rappresentato per la società le idee di don Milani, che è stato portato avanti da Antonio Vermigli, deve essere un obbligo morale per tutti noi: stare dalla parte dei più fragili, di chi ha bisogno" ha detto Romiti aprendo gli interventi, ricordando poi il momento difficile che la comunità sta attraversando, soprattutto dal punto di vista abitativo. Un malinteso ha poi condito il finale della "Marcia": i componenti di una band si sono lamentati pubblicamente perché non è stato loro permesso di suonare. "L’idea di invitare questa band di giovani quarratini al Settembre anche fuori programma era stata voluta fortemente da me e dall’amministrazione comunale. Era stato trovato per loro uno spazio dalle 20 alle 20,45, prima della Marcia. Purtroppo i ragazzi della band sono arrivati in notevole ritardo, a ridosso dell’orario di inizio della Marcia e non è stato più possibile farli esibire. Sono dispiaciuto, ho sempre avuto a cuore i giovani e continuerò a considerarli parte fondamentale della comunità. Ci saranno altre occasioni".

Daniela Gori