Dal verde alla musica Le romanze di Mati scelte da Mehta "Emozione immensa"

Un’altra grande soddisfazione per Andrea, a capo con i fratelli della “Mati 1909“: la sua prima opera lirica è stata eseguita da quaranta componenti dell’orchestra del Maggio fiorentino.

Dal verde alla musica  Le romanze di Mati  scelte da Mehta  "Emozione immensa"
Dal verde alla musica Le romanze di Mati scelte da Mehta "Emozione immensa"

Un lavoro in mezzo alla natura ed a progettare giardini, tante passioni nella vita di tutti i giorni ma una, in particolare, che lo sta portando a conoscere palcoscenici esclusivi. È questo il percorso di Andrea Mati, uno dei fratelli che da anni sono a capo della Mati 1909, che fin da ragazzo si è sempre dedicato alla musica come compositore (prima di musica pop con l’amico Stefano Panconesi) e che qualche domenica fa ha ottenuto un riconoscimento importantissimo a livello di musica classica: sentir interpretare tre romanze della sua prima opera lirica che ha scritto, "Enigma d’amore", da quaranta componenti dell’orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, scelte appositamente per l’occasione dal direttore Zubin Mehta. Una interpretazione che si è incastonata tra le "Nozze di Figaro" e la "Sinfonia n°40" di Mozart, non proprio l’ultimo della lista. Il tutto in una location unica come quella della Villa d’Este di Cernobbio (Como) per le celebrazioni del proprio compleanno dedicate alla grande musica classica.

"Mi sono sentito onorato di questa scelta – conferma Andrea Mati – realizzare un obiettivo del genere è per me una gioia immensa: è stata la prima volta che alcune romanze della mia opera lirica sono state suonate in pubblico e poi essere scelto da un maestro come Mehta... Perché tutto questo? Due anni fa ho lavorato con l’Orchestra regionale toscana e, successivamente, ho conosciuto il primo contrabbasso del ’Maggio’, ovvero Riccardo Donati, che è diventato uno dei miei più grandi amici. Poi, nel 2022, ho completato la mia prima opera lirica: un lavoro portato avanti per due anni all’interno del quale, dietro una storia d’amore tradizionale, si nasconde la relazione di oggi fra il genere umano ed il pianeta Terra. E così siamo arrivati al contatto col ’Maggio’ e Zubin Mehta ha deciso di dirigere alcuni miei pezzi". Grazie alla conoscenza di Mati con l’ad di Villa d’Este, Davide Bertilaccio, è nata poi l’idea di questo grande evento con più di cento ospiti che si sono goduti la performance con la splendida voce del soprano Silvia Capra.

"È da quando avevo vent’anni che compongo musica – ricorda Mati – vorrei citare chi mi ha aiutato come David Bellugi, Luca Magni, Mariella Mochi e Luigi Biancacci (senza dimenticare il legame ventennale che Mati ha con Mogol, ndr). Un ruolo importante, poi, l’ha avuto anche la Fattoria di Celle che mi ha ospitato a più riprese, grazie all’amicizia con Giuliano Gori". E, come si dice in questi casi, l’appetito vien mangiando senza dimenticarsi che la musica ha un ruolo centrale anche nel legame che Andrea Mati ha con il verde e con i giardini. "La natura è grande fonte di ispirazione per le composizioni musicali – conclude – e lo è sempre stata nella mia vita. Con la ’benedizione’ ricevuta da Mehta, sicuramente adesso potrò andare da altre orchestre e teatri a proporre questa opera lirica".

Saverio Melegari