"Un mese intubato, poi il Covid lo ha ucciso. Aveva 47 anni"

Massimiliano Todaro aveva 47 anni: lascia nel dolore la moglie e due bambini piccoli. La tragedia sabato dopo settimane di lotta

Ospedale (foto di repertorio)

Ospedale (foto di repertorio)

Quarrata (Pistoia), 14 dicembre 2020 -  "L’ambulanza lo ha portato via per sospetto Covid. Aveva la febbre alta, respirava male. È cominciato così il suo calvario. Mio fratello è stato un mese in ospedale intubato, prima a Pistoia poi a Careggi. Tutto inutile: quel maledetto virus ce lo ha portato via". Parole dure per descrivere la tragedia che ha strappato Massimiliano Todaro, 47 anni, all’affetto della moglie Sabrina e dei loro due bambini. "Anni fa aveva avuto qualche problema di salute, ma stava bene – continua il fratello Gabriele (contattato da La Nazione ) –. Se non fosse stato per il Covid non saremmo qui a piangerlo. Aveva 47 anni, una vita davanti e dei figli da crescere. Vi rendete conto? Lo amavano tutti".  

L’inizio della fine per l’uomo – originario di Mezzana (Prato) ma da anni residente ad Agliana e recentemente a Quarrata –, nel weekend di metà novembre. I colleghi del bar Vertigo di Prato dove lavorava (nel suo curriculum anche una lunga carriera al Glass Globe disco di Campi Bisenzio, ndr ) ricordano ancora la sua ultima telefonata di quel sabato. Una telefonata ’banale’ per dire che sarebbe rimasto a casa perché "era raffreddato – raccontano – e preferiva fare degli approfondimenti". Dopo la febbre e quella terribile tosse. Infine i tamponi positivi che gli hanno spalancato davanti agli occhi qualcosa che mai avrebbe potuto immaginare. I sanitari hanno attivato il protocollo previsto. Visto l’aggravarsi delle sue condizioni dopo due giorni al San Jacopo, il trasferimento al nosocomio fiorentino (il 19 novembre) è diventato inevitabile. "Il Covid gli ha preso i polmoni, glieli ha distrutti – spiega la moglie Sabrina, un amore di un quarto di secolo il loro –. È stato subito intubato, messo in terapia intensiva con il supporto polmonare. Ma il virus lavorava, lavorava senza pietà dentro di lui. Spesso si dice che uccida chi è malato... Il nostro Massimiliano invece non aveva patologie importanti, aveva una vita tranquilla e piena". Il 47enne ha lottato con tutte le sue forze nella speranza di poter riabbracciare le tante persone che lo amano e che in queste ore sono devastate dal dolore. La tragedia si è consumata sabato sera, l’ultimo saluto invece avrà luogo domattina alla chiesa di San Giuseppe a Quarrata. I colleghi di Prato lo ricordano fra le lacrime come "una persona buona, sempre molto disponibile con tutti, una persona di cui ci si poteva fidare, sempre con il sorriso sulle labbra e scherzoso. Siamo sconvolti per quanto accaduto, sembra impossibile".