Una folla immensa ha preso parte, ieri mattina, nella chiesa della Vergine, alla cerimonia funebre per l’addio al colonnello dei carabinieri forestali Chiara Bellari. Aveva 57 anni e ha combattuto a lungo, e con coraggio, contro la malattia che l’aveva colpita. Si è spenta nella sua casa, nel quartiere di San Marco, circondata dall’affetto della sua famiglia. Lascia il marito Enrico Frassineti, le figlie, il babbo e la mamma. Forte e profondamente commossa la partecipazione da parte di tutti i colleghi che appartengono alla grande famiglia dei Carabinieri Forestali, così come da parte di tutta dell’Arma. Al funerale ha preso parte il Generale di Brigata Lorenzo Falferi, comandante della Legione Carabinieri Toscana. Un omaggio sentito e toccante a una donna che, nel corso del suo lungo e prestigioso percorso professionale, ha svolto con grande interesse e passione il suo lavoro sempre tenendo dritto lo sguardo sul bene più prezioso che abbiamo: l’ambiente.
Alle spalle, il colonnello Bellari aveva una lunga carriera che era iniziata ad Alessandria, per proseguire a Pistoia dove era stata al comando del Nipaf, il Nucleo investigativo della polizia forestale e ambientale e quindi a capo dell’Ufficio territoriale per la biodiversità, che ha comandato dal 2017 al 2021.
Dal 2022 al 2023 era stata nominata Accademica corrispondente dell’Accademia Italiana di Scienze Forestali, un’altra tappa che aveva segnato il prestigio del suo cammino.
Le erano care tutte le questioni ambientali e delle riserva naturali statali, aree preziose che sono affidate alla custodia dei Carabinieri Forestali.
Tra le attività svolte anche le conferenze, tra le ultime ricordiamo quella tenuta in occasione di “Natura in festa“ con cui era stato ricordato un importante anniversario: i quarant’anni della riserva biogenetica dell’Acquerino. Il colonnello Chiara Bellari riposa nel cimitero comunale. Alla famiglia le condoglianze del nostro giornale.
l.a.