"Ci riserviamo verifiche legali Un comportamento sgarbato" E spunta l’ombra di De Simone

Federico Spinicci, socio di minoranza HA, attacca: "Nessuna comunicazione, sempre esclusi" "Holding ’svuotata’, valutazione del club non torna". Sulla società inglese: "Non siamo ciechi...".

"Ci riserviamo verifiche legali  Un comportamento sgarbato"  E spunta l’ombra di De Simone

"Ci riserviamo verifiche legali Un comportamento sgarbato" E spunta l’ombra di De Simone

"Posso confermare che il sottoscritto, al pari di altri soci di minoranza con i quali mi sono confrontato, non ha ricevuto alcuna comunicazione in merito alla cessione della Us Pistoiese 1921". A parlare è l’avvocato Federico Spinicci, socio di minoranza (nonché ex consigliere) di Holding Arancione, che all’indomani della notizia relativa al trasferimento delle quote del club non nasconde stupore e irritazione. "Del resto da quando la nuova proprietà è subentrata, siamo stati esclusi da ogni dinamica – racconta – tant’è che dopo poco tempo mi sono dimesso dalla carica di consigliere, vista l’assenza di dialogo. La promessa iniziale di un coinvolgimento dei vecchi soci e di una valorizzazione della ’pistoiesità’ non è stata mantenuta, anzi: si sono limitati a chiedere risorse per aumento di capitale e sponsorizzazioni. Detto questo – rimarca – concretizzare un’operazione del genere senza avvertire i soci lo ritengo un comportamento sgradito e sgarbato".

Sebbene legittimo, in quanto Stefan Lehmann è amministratore unico e azionista di maggioranza di HA: "L’amministratore di una società può senza dubbio vendere un bene – ammette – ma in questo caso occorre capire, essendo l’Us Pistoiese 1921 l’unico asset della Holding, se si prefigura una sostanziale messa in liquidazione della società. In questo caso, non avrebbe potuto farlo senza passare al vaglio dell’assemblea dei soci. Approfondiremo questo passaggio dal punto di vista legale – ammonisce Spinicci – di fatto la Holding Arancione è stata ’spogliata’ dell’Us è questo è un fatto quantomeno attenzionabile". Un altro aspetto che non convince Spinicci è il valore della compravendita: "L’asset del club valeva, secondo le ultime stime a bilancio, intorno ai 600mila euro – spiega – com’è possibile che pochi mesi dopo sia stato venduto a 10mila euro in quota capitale? Decisamente qualcosa non torna e stiamo cercando di capirne di più. Ma ovviamente non siamo ciechi...".

Il riferimento, nemmeno troppo velato, è alla proprietà inglese della nuova Holding. Della società "Orange" non sappiamo nulla tranne che la sede: High Road 189, Willesden, Londra. Al medesimo indirizzo si trova la "Jade Groupd Ltd", società legata a... Maurizio De Simone. "Difficile credere a una coincidenza – attacca –. Quel che è certo è che, a dispetto di quanto dichiarato da Gammieri, De Simone non si è mai allontanato da Pistoia e ha continuato a gravitare intorno alla Pistoiese. E lo stesso Gammieri (amministratore della nuova Holding, nonché dell’Us, ndr), prima o poi, dovrà dare delle spiegazioni".

Di sicuro Spinicci promette battaglia: "Non siamo rassegnati, perché la Pistoiese è dei pistoiesi e non di chi la utilizza per altri scopi – conclude – presto ci riuniremo con gli altri soci, dobbiamo capire cosa è successo. E si badi bene: non ci interessa riprendere i soldi investiti, ma solo sapere dove sono andati a finire. Ci interessa solo il bene della Pistoiese, che amiamo incondizionatamente e senza alcuna finalità né di lucro né di potere".

Alessandro Benigni