Centro migranti chiuso, botta e risposta tra Salvini e il parroco. Visita di Rossi / VIDEO

"Ancora un po' e la canonica scoppiava". "Il ministro si vergogni". Piccata nota della Diocesi: "Ci era stato garantito che sarebbe stato fatto tutto nel migliore dei modi"

Enrico Rossi e don Massimo Biancalani (foto Gabriele Acerboni/Fotocastellani)

Enrico Rossi e don Massimo Biancalani (foto Gabriele Acerboni/Fotocastellani)

Pistoia, 28 agosto 2018 - Una doccia fredda per la parrocchia di Vicofaro, la decisione di chiudere per problemi di sicurezza (soprattutto antincendio) il centro di accoglienza dei migranti. L'annuncio del parroco don Massimo Biancalani, negli ultimi mesi spesso al centro di polemiche, offese e minacce per il suo impegno a favore dei migranti, è arrivato singolarmente a un anno esatto dalla giornata di tensione che portò Forza Nuova a "presidiare" la messa domenicale dopo le furiose polemiche per la foto con i migranti in piscina postata dallo stesso sacerdote.

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SALVINI - Il ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini ha commentato la vicenda stamani su Facebook: "Tempi duri per il prete che ama attaccare me e circondarsi di presunti profughi africani, ancora un po’ e la canonica scoppiava...  Chiuso!". Del post don Biancalani è stato informato proprio mentre Enrico Rossi arrivava a Vicofaro. E la reazione non è stata decisamente soft: "A Salvini - ha affermato il parroco - dico che si deve vergognare, non sono parole consone a un ministro della Repubblica. Un ministro che si comporta così non mi rappresenta" (GUARDA IL VIDEO).

LA DIOCESI - In una nota ufficiale la Diocesi spiega che è arrivata anche alla Curia la lettera della Prefettura di Pistoia con la quale si invita l’Associazione Virgilio – Città futura (ente gestore del centro di accoglienza) ospitato nei locali della parrocchia di Vicofaro a trovare con urgenza strutture idonee ove ricollocare immediatamente i richiedenti asilo. "La situazione si presenta seria e non può essere sottovalutata e neppure passata sotto silenzio, dal momento che la nascita della suddetta Associazione,rappresentata dal signor Alessandro Vivarelli, fu a suo tempo approvata da Mons. Vescovo - si legge nella nota - avendo avuto però assicurazione che tutto si sarebbe svolto nel migliore dei modi, e inoltre per il fatto non trascurabile che i locali della parrocchia di Vicofaro, ricadono “in primis” nella diretta responsabilità del parroco, che è legale rappresentante ed è chiamato a risponderne anche penalmente, ma in ultima istanza chiamano in causa il Vescovo che è tenuto a vigilare sull’insieme della vita diocesana e delle parrocchie. Dispiace dover constatare quanto ci è stato comunicato e ci sorprende, dal momento che Mons. Vescovo, invitando all’accoglienza e sostenendola sempre, ha affermato anche che la doverosa accoglienza di chi è nel bisogno va fatta bene, al meglio, in ambienti sicuri e idonei, con l’assistenza di personale sufficiente, qualificato e capace e che questa deve essere una preoccupazione costante".

Insomma, una bella sferzata da parte della Diocesi che in parole povere dice: a noi avevate garantito che avreste fatto tutto a regola d'arte. E tuttavia la stessa nota sottolinea che "in ogni caso è certo che la Diocesi offrirà la massima collaborazione sull’attuazione di quanto la Prefettura, i Vigili del fuoco o altre istituzioni preposte indicano come necessario per una idonea accoglienza in strutture adeguate. Si assicura, anche attraverso la Caritas diocesana (che da tempo ha offerto, per quanto possibile, il sostegno materiale alle iniziative di accoglienza di don Massimo) tutto il supporto necessario a don Massimo Biancalani, perché la situazione possa evolversi nel migliore dei modi e dia più tranquillità anche a lui. Mons. Vescovo ha già dato disposizioni perché d’ora innanzi da parte della Curia diocesana, si metta in atto una più attenta vigilanza su ciò che avviene negli ambienti appartenenti alla chiesa e tutto si svolga nella correttezza e trasparenza da tutti i punti di vista".

LA VISITA DI ROSSI - Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi in tarda mattinata ha visitato la parrocchia di Vicofaro. Rossi ha invitato Governo e parlamento a prendere misure per consentire ("E in certi casi invitare") i migranti a svolgere attività lavorative, "perché questa è una delle cose che dà più noia ai cittadini, vederli abbandonati lì a giornate intere". Rossi ha sostenuto la bontà del modello di accoglienza messo in campo dalla Toscana nel 2011, "quando non è che ci fossero meno migranti di adesso, solo che la situazione era gestita dalla Regione e noi coinvolgemmo i territori: le associazioni, i volontari, le parrocchie... Adesso è tutto in mano alle prefetture ed è tutto più freddo, ci sono sindaci che vengono a sapere il giorno dopo dell'arrivo di migranti nella loro città". Non è mancato un vero e proprio siparietto quando Rossi ha invitato don Biancalani a dire alle telecamere il numero di conto corrente della parrocchia così da permettere a chi volesse di contribuire economicamente per effettuare i lavori strutturali di cui la chiesa pistoiese ha bisogno. (GUARDA IL VIDEO - clicca qui)

IL PD - "Ci auguriamo che la parrocchia di Vicofaro possa far fronte quanto prima ai rilievi operati dalla prefettura e predisporre quelle misure in grado di ripristinare i livelli di sicurezza richiesti. Crediamo che l'attività di accoglienza e di integrazione nei confronti dei migranti da parte di don Biancalani rappresenti un'esperienza da salvaguardare e da valorizzare, perché essa si è sviluppata in sintonia con lo spirito di apertura che sempre ha contraddistinto Pistoia e la Toscana". Lo affermano, in una nota, i consiglieri regionali del Pd Massimo Baldi e Marco Niccolai, eletti nel collegio di Pistoia.