Chiodi contro i fungaioli: "Atto gravissimo"

Il sindaco Marmo aspetta la relazione sui fatti di Pratorsi: "Poi la inoltrerò alle autorità competenti. Stavolta siamo andati oltre"

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Dopo i chiodi disseminati sulla strada verso Pratorsi il dibattito sui funghi si infiamma. "Va rivisto il regolamento regionale – osserva Andrea Catinari, presidente dell’associazione dei raccoglitori del sottobosco – questa situazione sta producendo danni gravissimi alla flora e alla fauna del bosco, le regole vanno applicate anche se è difficile, i controlli sono troppo blandi e il personale dedicato numericamente scarso. Sulla Montagna Pistoiese, come dimostra la storia, ci sono famiglie che sono sopravvissute integrando con la raccolta dei funghi redditi da fame, a cominciare da chi percepisce pensioni minime o lavora in settori in difficoltà. Che stiamo andando incontro a cose spiacevoli è fin troppo evidente. La gente – sottolinea Catinari – è arrabbiata perché viene depredata e la politica deve trovare risposte al legittimo disagio degli abitanti. Del fatto che qualcuno abbia sparso dei chiodi ne sono venuto a conoscenza, ma non ho nessun tipo di informazioni, mi sembra però che sia il frutto di una situazione che deve preoccupare e alla quale va trovata una soluzione al più presto possibile".

Anche il sindaco di San Marcello Piteglio, Luca Marmo, mantiene alta l’attenzione: "Rispetto alla bruttissima vicenda che si è verificata pochi giorni fa, quando qualcuno ha disposto una serie di punte di acciaio con l’obiettivo scientifico di provocare la foratura delle gomme dei veicoli in transito, è il sindaco l’autorità di pubblica sicurezza, quindi sto aspettando la relazione da cui avere l’esatta descrizione degli accadimenti per poi inoltrarla alle autorità competenti. Episodi di questo genere avvengono ormai da anni e, nel periodo della raccolta dei funghi si sono sempre verificati, ma questa volta siamo andati ancora oltre.

"L’argomento è parecchio sentito e accende la collettività della Montagna, anche il fatto che di funghi ce ne siano tanti non abbassa il livello di scontro. Non molto tempo prima che esplodesse l’emergenza covid, mi sono attivato con Anci Toscana per proporre alla Regione, alcune modifiche al regolamento. Tra gli elementi che avevamo già valutato c’è l’aumento del costo del tesserino e l’aumento dei controlli, vediamo se dopo lo stop causato dal covid riusciremo – conclude Marmo –a riattivare il tavolo e dare vita a un nuovo regolamento che possa dare vita a una soluzione". Come si capisce servono nuove regole ma, soprattutto, la conoscenza del bosco: cultura e rispetto perché, in barba a tutti i regolamenti, i cercatori spesso raccolgono anche nei giorni di divieto. I controlli sono stati fatti, seguiti da molte sanzioni. Ma alla fine la vittima è il bosco.

Andrea Nannini