Chiesti i risarcimenti: "Danneggiati dall’incendio"

Diecimila euro per ogni parte civile, 170mila per un terreno deprezzato e 150mila per una bimba che si è ammalata. Gli avvocati dei cittadini in aula.

Chiesti i risarcimenti: "Danneggiati dall’incendio"

Chiesti i risarcimenti: "Danneggiati dall’incendio"

Sono stati gli avvocati di parte civile, ieri pomeriggio, a dare voce ai cittadini nel processo per il rogo della discarica del Cassero che si celebra da oltre due anni davanti al giudice monocratico Paolo Fontana. Quella di ieri era la terza udienza da quando è iniziata la discussione. Gli avvocati Floriana Cepele del foro di Prato e Mauro Giaquinto del foro di Napoli, che rappresentano i privati cittadini che si sono costituiti parte civile, al termine dei loro interventi hanno chiesto il risarcimento dei danni al gestore della discarica. Per ogni cittadino di Serravalle parte civile in questo processo, i legali hanno chiesto il risarcimento di 10mila euro a testa per danno biologico. A loro si è associata una richiesta di un risarcimento pari a 170mila per il proprietario di un terreno per il deprezzamento subito in seguito all’incendio, e la richiesta di 150mila euro da parte di una famiglia di una bimba che ha sviluppato una patologia tumorale.

Gli avvocati Giaquinto e Cepele, associandosi alle richieste del pubblico minisero, hanno concentrato i loro interventi sullo sviluppo dell’incendio e sulle responsabilità dei gestori, come il pm aveva già evidenziato, e quindi su una serie di aspetti che, secondo l’accusa, hanno portato allo spaventoso incendio del 4 luglio del 2016 e quindi sulla carenza della valutazione del rischio, sui contatti fra i diversi tipi di rifiuti, sulla possibile autocombustione, sull’assenza di viabilità interna e la presenza, in discarica, di pneumatici e altro materale infiammabile. Tutte circostanze che avrebbero portato al divampare delle fiamme e alla loro estensione.

Il pubblico ministero Luigi Boccia, come si ricorderà, ha chiesto un anno e sei mesi di reclusione per incendio colposo per entrambi gli imputati: Alfio Fedi, all’epoca presidente del Cda di Pistoiambiente (oggi Lithos Investimenti Srl), che gestiva la discarica all’epoca e che è difeso dall’avvocato Andrea Niccolai, e Michele Menichetti, l’allora direttore tecnico della discarica, difeso dall’avvocato Fabio Celli. Il processo riprende venerdì 22 dicembre con l’avvocato Guido Camera, per Hera Ambiente quale responsabile civile. Il 10 gennaio parlerà l’avvocato Celli e il 15 gennaio la parola passerà agli avvocati Andrea Niccolai e Stefano del Corso per Lithos.

l.a.